Politica
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Perugia
"Il voto è la nostra rivolta, perché è con il voto che possiamo veramente cambiare le leggi ingiuste di questo Paese". Con queste parole il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha lanciato l'appello per andare alle urne per il referendum dell'8 e 9 giugno dal parco Bellini di Ponte San Giovanni. All'evento, intitolato In questo silenzio te le suoniamo noi - 5 Sì, organizzato dalla Camera del lavoro e dallo Spi Cgil di Perugia e dal Comitato 5 Sì Perugia, hanno partecipato circa 1.500 persone.
Continuano così le iniziative in tutto il territorio perugino per rompere quello che viene definito “il silenzio mediatico sui referendum”. “L’8 e il 9 giugno – ha affermato Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil Perugia – ci attende una sfida democratica fondamentale, che porterà l’intera popolazione a dire la propria sui quattro quesiti inerenti il lavoro e sul quesito riguardante la cittadinanza. Lo strumento dei comitati territoriali ci permette di essere capillari e riuscire a parlare con tutte le persone della nostra provincia. Abbiamo bisogno di tutte le energie e l’entusiasmo per portare a casa questa grande sfida referendaria”. Era presente all’iniziativa anche la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, la quale ha sottolineato l’importanza di promuovere l’appuntamento referendario al fine di “favorire la partecipazione al voto e valorizzarne l’importanza democratica”. La serata si è conclusa con il concerto gratuito della Bandabardò e degli 88folli che sono riusciti a far ballare le tante persone accorse per la serata.
COSA PREVEDONO I 5 REFERENDUM
Quattro quesiti, promossi dalla Cgil, riguardano la disciplina del lavoro. Il quinto quesito è sulla cittadinanza ed è promosso da un Comitato formato da centinaia di associazioni e presieduto da Riccardo Magi, Sonny Olumati e Deepika Salhan. Per quel che riguarda i referendum sul lavoro, nel dettaglio gli italiani dovranno scegliere tra le seguenti opzioni.
1) "Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione". Si tratta di una disciplina introdotta dal Jobs Act: nelle imprese con più di 15 dipendenti il lavoratore licenziato illegittimamente non ha diritto al reintegro. Con l'abrogazione di questa disposizione sarebbe possibile il reintegro.
2) "Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale". Attualmente in caso di licenziamento illegittimo il risarcimento non può superare le sei mensilità. Con l'abrogazione parziale di queste disposizione sarà possibile superare le sei mensilità di indennità.
3) "Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi". Il referendum mira a reintrodurre l’obbligo di causale specifica per i contratti di lavoro inferiore a 12 mesi, di fatto con una maggiore tutela per i precari.
4) "Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici. Abrogazione". Si tratta di una questione legata alla sicurezza sul lavoro, con un ampliamento delle responsabilità dell'azienda per incidenti sul lavoro.
Per quel che riguarda la cittadinanza, il quesito è il seguente: "Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana". Il dimezzamento dei tempi renderebbe più veloce la concessione della cittadinanza a chi ne ha già diritto, una questione che riguarda almeno 2,3 milioni di persone in Italia. I referendum sono soggetti a quorum, per essere validi devono quindi registrare la partecipazione del 50% +1 degli aventi diritto. Per la prima volta è ammesso il voto per i fuori sede. Può votare in un comune diverso da quello di residenza chi per motivi di studio, lavoro o cure mediche è domiciliato da almeno tre mesi in un’altra provincia e ne ha fatto richiesta entro il 5 maggio. Dall'estero possono invece votare gli elettori iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) e gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi per lavoro, studio o cure mediche, e i familiari con essi conviventi all’estero, che ne hanno fatto richiesta entro il 7 maggio.
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