Cronaca
La truffa della tessera GO365
Un anno di abbonamento a Busitalia a “soli euro 2,35 che vi permetterà di viaggiare illimitatamente su autobus, treni, minimetrò e funicolare sia all’interno delle città che in tutto il territorio regionale”, era un post talmente allettante (giornalisticamente), per quanto illogico sotto ogni punto di vista, che dopo averne accertato la totale infondatezza (confermata da Busitalia: “è una truffa che fanno periodicamente”), abbiamo provato a seguire il filo di Arianna teso dal web, fermandoci, ovviamente, al momento di fornire dati personali e coordinate bancarie. Per arrivare ad ottenere la preziosa tessera, chiamata GO365, si viene reindirizzati su un sito dal nome evocativo e inesistente, che già deve far pensare. Tra l’altro, inizia, forse neppure casualmente, con “trip”, e sappiamo tutti che cos’è un trip nel senso più abusato del termine.
Sarà stato un avvertimento, del tipo: coraggio fatevi un bel viaggio, un sogno ad occhi aperti nell’utopia del trasporto gratuito universale? E poi, perché poi questa iniziativa nel contesto di una situazione così incerta, con le gare per l’affidamento del servizio pubblico ancora in ballo? Che domande… Perché “Busitalia festeggia il suo anniversario”. Anniversario di cosa? Bellissimo e surreale, compreso l’immancabile emoticon con i coriandoli di carnevale che spuntano da un cono. Dopodiché abbiamo risposto a tre domande facili facili, cliccato sulle icone dei pacchi-regalo ed al secondo colpo siamo andati a segno, fermandoci, come detto ai dati personali per ricevere comodamente a casa la tessera regalo.
Clamorosamente, però, dopo qualche minuto c’era già chi commentava mostrando la tessera esultante. Probabilmente gliela avranno inviata col teletrasporto. Dopo un giorno i commenti sono spariti, ma sono rimasti circa 125 “mi piace”, a parte gli italianissimi Stefano e Francesco, ovviamente Rossi, il resto è un florilegio di nomi sui quali l’Intelligenza Artificiale non solo s’è sbizzarrita (Samir, Mirza, Abigel, Genial, Decoraciones, Kenzo), ma evidentemente ha capito che la tessera è riservata solo agli stranieri ed a patto di avere un nome inconsueto. Poveri noi.
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