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Cronaca

Biposto precipitato a Castel Ritaldi, ipotesi vento all'origine dello schianto

Si indaga sulle cause dell'incidente in cui ha perso la vita l'imprenditore 71enne di Trevi, Feliciano Stoppaccioli. Il 21enne che era a bordo con lui ricoverato in Ospedale a Terni

03 Maggio 2025, 10:30

Biposto precipitato a Castel Ritaldi,  ipotesi vento all'origine dello schianto

Il velivolo precipitato sul capannone di un'azienda di Castel Ritaldi

Ci potrebbe essere un malfunzionamento del velivolo oppure difficoltà di pilotaggio causate dalle raffiche di vento, che in quel momento soffiavano sulla zona, all’origine dello schianto dell’ultraleggero in cui è morto l’imprenditore Feliciano Stoppaccioli, 71 anni di Trevi, ed è rimasto ferito un ragazzo di 21 anni di Castel Ritaldi, che in circostanze causali era salito a bordo con lui nel velivolo di proprietà dello stesso Stoppaccioli (nella foto).

Saranno gli accertamenti tecnici che disporrà la Procura di Spoleto, le indagini dei carabinieri sono coordinate dal pm Michela Petrini, a stabilire cosa sia accaduto durante il breve volo finito in tragedia. Sì, perché martedì verrà conferito l’incarico al medico legale Sergio Scalise, che eseguirà l’autopsia sulla salma di Stoppaccioli probabilmente il giorno seguente. Dopodiché potrebbe essere necessario nominare un esperto di ultraleggeri per eseguire una perizia sul velivolo sequestrato al fine di appurare se a causare l’incidente sia stato un guasto, anche se l’ipotesi che il vento abbia causato l’incidente appare più verosimile.

Certo è che Stoppaccioli e il giovane  sono decollati dalla piccola aviosuperficie “Ali libere” della Bruna (Castel Ritaldi) per precipitare poco dopo, a una distanza di circa un chilometro, impattando prima contro i pannelli fotovoltaici di un fabbricato e poi contro la sede di un’azienda di Mercatello (Castel Ritaldi), ma evitando, secondo alcuni con una manovra ad hoc, un’autocisterna di Gpl che si trovava a pochi metri dal luogo dello schianto. In base a quanto ricostruito, Stoppaccioli teneva il suo ultraleggero nell’hangar del campo di volo della Bruna, dove il primo maggio una quarantina di ragazzi del paese, compreso il 21enne rimasto ferito, si erano radunati per un barbecue.

Secondo quanto emerge, l’imprenditore titolare di un mobilificio storico di Trevi aveva già volato al mattino e poi lasciato l’ultraleggero nei pressi dell’hangar, senza però parcheggiarlo all’interno. Quando poco prima delle 16.30 Stoppaccioli è tornato all’aviosuperficie ha chiesto ai ragazzi, che stavano trascorrendo lì il primo maggio, un aiuto per rimettere nell’hangar il velivolo e alla fine, invece, di parcheggiarlo ha deciso di pilotarlo di nuovo, rialzandosi in volo col 21enne incontrato poco prima.

Cosa sia successo durante quel breve volo lo dovrà stabilire la Procura, ma a quanto pare l’ultraleggero non ha mai raggiunto una quota adeguata e, dopo aver colpito dei pannelli fotovoltaici presenti sulla copertura di un fabbricato, si è schianto contro la parete laterale del capannone della Medicalcenter di via del Lavoro. Dopo l’impatto il ragazzo è riuscito a liberarsi e a uscire dalla cabina del velivolo, tentando poi di aiutare Stoppaccioli a fare altrettanto. I soccorsi del giovane all’imprenditore, però, sono stati interrotti dalle fiamme che in poco tempo hanno avvolto l’ultraleggero, costringendo il ragazzo, che ha riportato anche lievi ustioni, a mettersi in salvo. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco e il personale sanitario del 118, ma purtroppo per Stoppaccioli non c’è stato nulla da fare e il suo corpo senza vita è stato estratto dal velivolo carbonizzato. Il 21enne che era con lui, invece, è stato trasferito in elisoccorso all’ospedale di Terni, dove resta in condizioni che non destano particolari preoccupazioni tra i medici del Santa Maria.

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