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FEMMINICIDIO

Ilaria Sula uccisa a coltellate dall'ex, il corpo in una valigia: l'assassino mandava messaggi al posto suo

Antonio Mosca

03 Aprile 2025, 09:42

Ilaria Sula uccisa a coltellate dall'ex, il corpo in una valigia: l'assassino mandava messaggi al posto suo

La svolta nel giallo di Ilaria Sula, la ragazza ternana di 22 anni scomparsa nel nulla per 8 giorni, arriva all’alba di ieri. In una grossa valigia, abbandonata in un dirupo, spuntano i poveri resti di una giovane donna. E’ il corpo senza vita della studentessa ternana, straziato da numerose coltellate, anche alla gola. L’ultimo tragico capitolo della vicenda si chiude in zona Monti Prenestini, nel territorio comunale di Poli, nell’hinterland capitolino, a 40 chilometri dall’abitazione di via Homs, a Roma, al quartiere Africano, dove si è consumato l’omicidio.

Dagli elementi finora emersi dalle indagini, la ragazza è stata massacrata a coltellate dal suo ex fidanzato, il 23enne di origini filippine Mark Anthony Samson, che non voleva saperne di essere lasciato. Un femminicidio da manuale con un copione già scritto. I messaggi sui social e WhatsApp e gli altri dati, emersi dai tabulati telefonici, hanno confermato la pista della feroce aggressione ai danni della ex, l’ultima di una serie senza fine. Quella che i familiari e le amiche della vittima avevano sempre temuto. In cuor loro c’era il chiaro presentimento che ad Ilaria fosse accaduto qualcosa di molto grave. Non era da lei assentarsi all’improvviso senza dare spiegazioni.

Lo ribadiscono anche dal comitato scientifico ricerca scomparsi Odv, l’associazione che da giorni a Roma si stava occupando del caso. “Martedì sera - racconta la referente del comitato al telefono - avevo sentito il papà della ragazza. Avevo cercato di fargli forza, di rincuorarlo e gli avevo parlato anche degli ultimi avvistamenti di sua figlia. Non avevano portato ad alcun risultato, ma potevano essere il segno che qualcosa si stava muovendo nella giusta direzione. Purtroppo il pessimismo del padre di Ilaria era più che fondato. Lui mi ha detto che, dopo tutti questi giorni di attesa, era pronto al peggio. Evidentemente conosceva molto bene Ilaria e sapeva che era una ragazza che non si sarebbe mai allontanata di sua iniziativa, senza avvisare i familiari. Così è stato. Anche noi - prosegue - ieri mattina abbiamo appreso che il cadavere trovato nel bosco era della ragazza che cercavamo senza alcun esito da giorni”.

Ilaria era uscita di casa alle 21 del 25 marzo scorso, dalla sua abitazione in zona San Lorenzo, e da allora non si erano avute più sue notizie. E tutto lascia pensare che sia stata uccisa la sera stessa della sua scomparsa. Aveva un appuntamento con Mark nella sua abitazione di via Homs. I due ragazzi, però, litigano di nuovo e stavolta il 23enne perde la testa e la uccide senza pietà. Negli ultimi giorni era stato attivato dalla Prefettura di Roma il piano per la ricerca di persone scomparse e, nello stesso tempo, le indagini della squadra mobile erano andate avanti a 360 gradi. 

Nessuna ipotesi era stata scartata a priori dagli inquirenti: da quella dell’allontanamento volontario fino a un gesto di violenza efferata da parte del fidanzato lasciato. Che, peraltro, si era presentato spontaneamente in commissariato per rendere alcune dichiarazioni sulla sparizione della ragazza. Le coinquiline, con cui Ilaria condivideva un appartamento a Roma dove frequentava il terzo anno di Scienze Statistiche a La Sapienza, si erano insospettite da giorni. La ragazza era uscita senza soldi e trucchi in borsetta, segno che ipotizzava di rincasare non troppo tardi. E poi i messaggi sui social e su WhatsApp, che continuavano ad arrivare dall’utenza di Ilaria, erano quanto meno anomali. E tutto lasciava pensare che non fosse la loro amica a scriverli. Le ragazze avevano notato che le frasi usate ed il modo di esprimersi era diverso da quello a cui erano abituate.
Particolari che erano stati resi noti anche agli inquirenti oltre che al comitato per la ricerca di persone scomparse.

Martedì sera, dopo che l’ex fidanzato 23enne era stato sentito di nuovo dalla polizia, l’account di Ilaria era stato scollegato definitivamente così come la sua casella di posta elettronica. Probabilmente l’assassino, che aveva avuto una relazione di un paio di mesi con la vittima, si sentiva il fiato sul collo e così aveva deciso di gettare via il cellulare della vittima cancellando ogni possibile traccia che potesse inchiodarlo. Lo smartphone è stato buttato in un tombino al quartiere Montesacro mentre il coltello, ancora introvabile, sarebbe stato lanciato in un cassonetto dei rifiuti. Ilaria Sula frequentava il terzo anno di università a Roma e per mantenersi agli studi si arrangiava anche con qualche piccolo lavoro. La sua famiglia è di origini albanesi, ma da molti anni lei, il fratello ed i suoi genitori vivevano a Terni, in viale dello Stadio. Ieri pomeriggio amici e colleghi di studio l’hanno ricordata con una breve cerimonia di fronte all’università La Sapienza di Roma.

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