Spoleto
La vittima, Laura Papadia
Ha risposto alle domande del gip di Spoleto per oltre cinque ore. Ha sostanzialmente confermato la confessione già resa in commissariato mercoledì pomeriggio evitando però di rispondere ad alcuni specifici quesiti. Insomma, se da una parte Nicola Gianluca Romita potrebbe essere definitivo "collaborativo" perché risponde, anche lungamente, alle domande, dall'altra risulterebbero comunque risposte non complete. Con punti che restano, o vengono volutamente lasciati, oscuri. Come quello sul litigio di mercoledì mattina: Romita non spiega perché. Continua a parlare di un "matrimonio in crisi" perché Laura voleva un figlio e lui no e di discussioni continue per "differenze di vedute".
Ma non è affatto quanto raccontato dal fratello della vittima, Alex Papadia, che ha tratteggiato una situazione completamente diversa in un'intervista a La vita in diretta. Il fratello di Laura infatti ha definito il cognato come "troppo geloso e ossessionato, possessivo". "Voleva controllarla - ha detto - era ossessionato. Questo non è amore. Questo non è amore. Mia sorella non l'ha capito fino all'ultimo. Fino all'ultimo, quando non ha potuto fare più niente". Il fratello di Laura ha poi parlato di tensioni continue, "l'aveva allontanata da tutti". E poi quel racconto di quando, poco tempo fa, Laura gli aveva detto che era intenzionata a lasciarlo: "Adesso - aggiunge il fratello - a febbraio, mi disse io non voglio più stare con lui e gli ho detto "Lascialo, mollalo, vieni qua da me, stiamo assieme". Poi lei mi ha detto "No, forse sta stiamo riprendendo si è potuto aggiustare qualcosa". Mia nonna ha fatto 101 anni il 28 febbraio e mia sorella insieme a questo animale sono andati al compleanno e lui in videochiamata mi ha detto "Io cambierò, voglio avere un figlio con lei". Ma lui prima non voleva figli e poi ha fatto questo. Mia sorella voleva un figlio e lui no, lui l'ha fatto apposta, era tutto premeditato. Lui ha finto di buttarsi perché lui è debole, non avrebbe mai il coraggio di fare una cosa del genere, ma ha avuto il coraggio di uccidere mia sorella. Mia sorella era troppo bella. Aveva tutta la vita davanti. Non si può morire così".
Nel corso dell'interrogatorio di stamattina in carcere a Spoleto, Romita, assistito dal difensore d'ufficio, avvocato Manola Petrini Antinori, ha anche espresso la volontà di voler chiedere perdono alla famiglia di Laura. Nel pomeriggio intanto è in programma una fiaccolata in memoria di Laura. Appuntamento alle 18.30 in piazza del Comune. Alla manifestazione di solidarietà potrebbe partecipare anche il padre di Laura, arrivato venerdì mattina nella città del festival. Scontata la convalida del fermo e l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 47enne. E' invece in programma per lunedì l'autopsia sul corpo di Laura.
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