L'indagine
"Andrea Prospero si era confidato pensando di aver trovato online un amico, ma questa persona era tutt'altro che un amico". Lo dice a LaPresse l’avvocato Carlo Pacelli, che rappresenta la famiglia di Andrea Prospero, il 19enne che si è tolto la vita, in merito all'arresto di un 18enne per istigazione al suicidio.
"Andrea si è confidato, ha raccontato delle sue fragilità, dei suoi disagi - afferma - e dall’altra parte, invece di un conforto, ha trovato qualcuno che ha rafforzato i suoi propositi di farla finita. Addirittura quando era sul punto di lasciar perdere perché gli mancava il coraggio di farlo, questa persona lo ha aiutato a mettere in atto i suoi propositi inconfessabili. Tutta questa vicenda accende un allarme sui pericoli del web", ha sottolineato Pacelli.
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