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Nuovi corsi alla Link di Città di Castello, la professoressa Mantuano: "La sanità richiede professionisti di eccellenza"

Al via da aprile le lezioni per Odontoiatria, Fisioterapia, Osteopatia e Infermieristica. Ancora possibile iscriversi all'anno accademico 2024-2025

Redazione Web

04 Marzo 2025, 10:42

Mantuano

La professoressa Elisabetta Mantuano, docente all'Università degli Studi Link

“Oggi il settore sanitario richiede professionisti altamente qualificati, capaci di integrare competenze cliniche con tecnologie innovative. Il mio consiglio a uno studente che intenda indirizzarsi verso una professione sanitaria è quello di scegliere un percorso formativo che offra una eccellente preparazione teorica e allo stesso tempo opportunità di tirocinio in strutture all’avanguardia”. Così la professoressa Elisabetta Mantuano, docente presso il Dipartimento di Scienze della Vita, della Salute e delle Professioni sanitarie all’Università degli Studi Link e, dal 2024, delegata alla ricerca del rettore.
- Professoressa Mantuano, dal 2007 lavora al Dipartimento di Patologia dell’Università della California a San Diego. Di che cosa si occupa esattamente?
Studio i processi di invecchiamento cellulare e il ruolo dell’infiammazione nello sviluppo delle malattie croniche, con l’obiettivo di identificare terapie per rallentare il declino cognitivo e migliorare la qualità della vita. Il progresso scientifico ci porterà probabilmente tutti a raggiungere e superare i 100 anni, ma ciò che conta davvero è come ci arriveremo: preservare la salute fisica e mentale è la vera sfida. Per questo il mio lavoro si concentra non solo sulla cura, ma anche sulla prevenzione, combinando biologia, bioingegneria e medicina di precisione per trasformare le scoperte scientifiche in soluzioni concrete per il benessere delle persone. L’impatto della mia ricerca è testimoniato anche dai due brevetti internazionali ottenuti alla UCSD, frutto di anni di studio su strategie terapeutiche innovative.


- Quali sono le differenze sostanziali, se ce ne sono, tra il fare ricerca negli Stati Uniti e in Italia?
Negli Stati Uniti la ricerca è fortemente supportata da finanziamenti competitivi e da una stretta collaborazione tra università e industria, favorendo l’innovazione e accelerando la produzione scientifica e tecnologica. In Italia esiste un’eccellente preparazione scientifica, ma spesso le risorse limitate e la burocrazia rallentano i processi. Per questo la Link Campus University punta sull’internazionalizzazione, creando network di ricerca globali e offrendo ai propri studenti opportunità di formazione e collaborazione con le migliori istituzioni accademiche e scientifiche nel mondo.
- All’Università degli Studi Link riveste anche l’incarico di delegata del rettore per la ricerca. Quanto è importante la collaborazione tra università per l’avanzamento della conoscenza scientifica?
La ricerca non ha confini: solo attraverso la collaborazione tra università possiamo accelerare le scoperte e affrontare sfide globali. Alla Link Campus University promuoviamo un modello interdisciplinare che integra biotecnologie, intelligenza artificiale e medicina rigenerativa. Costruire e finalizzare partnership con istituzioni di eccellenza è una mia priorità, perché l’accesso a tecnologie avanzate e infrastrutture di ricerca di ultima generazione è essenziale per l’innovazione. In qualità di delegata alla ricerca, il mio impegno è costante nel sostenere giovani ricercatori, attrarre investimenti strategici e creare reti di eccellenza capaci di trasformare la conoscenza in soluzioni concrete. La vera sfida è far sì che la ricerca non resti confinata ai laboratori, ma diventi un motore di progresso con un impatto tangibile sulla società.
- Quale dovrebbe essere, secondo lei, la principale caratteristica di un giovane che voglia iscriversi alla facoltà di Medicina?
Determinazione, curiosità, umanità, passione, massimo impegno e apertura mentale. La Medicina non è solo una professione, ma una missione che richiede studio costante e capacità di adattarsi ai progressi scientifici. Serve un forte spirito critico e la voglia di confrontarsi con un contesto globale. Per questo la Link Campus University pone grande enfasi sull’internazionalizzazione, offrendo percorsi di studio che permettono agli studenti di formarsi con un approccio innovativo e multidisciplinare, in linea con gli standard delle migliori università del mondo.
- Alla sede Link di Città di Castello prenderanno il via da aprile quattro nuovi corsi: Odontoiatria, Fisioterapia, Osteopatia e Infermieristica. C’è un consiglio che darebbe a chi vuole intraprendere uno di questi percorsi in vista di un futuro inserimento professionale?
Oggi il settore sanitario richiede professionisti altamente qualificati, capaci di integrare competenze cliniche con tecnologie innovative. Il mio consiglio è di scegliere un percorso formativo che offra un respiro internazionale e un forte legame con la ricerca. La Link Campus University si distingue proprio per questo: un modello didattico che combina teoria e pratica, con docenti di livello internazionale e opportunità di tirocinio in strutture d’eccellenza.
- Gli studenti potranno ancora iscriversi all’anno accademico 2024-2025. I test d’ingresso sono in programma per fine marzo. Ci svela un segreto per prepararsi al meglio?
Non esistono segreti, ma strategie efficaci: pianificare lo studio in modo metodico, esercitarsi con test di simulazione e sviluppare un approccio logico oltre che mnemonico. E’ importante allenare la capacità di ragionamento critico e la gestione del tempo, due elementi chiave per affrontare le prove con lucidità. Anche la gestione dello stress gioca un ruolo fondamentale: mantenere un buon equilibrio tra studio e momenti di pausa aiuta a migliorare la concentrazione e le performance. Prepararsi con passione e curiosità rende il percorso più stimolante e aumenta le possibilità di successo.

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