I dati dell'evasione fiscale elaborati con il supporto dell'Agenzia delle entrate
In Umbria, negli ultimi venticinque anni, sono stati evasi oltre 13 miliardi di euro, comprendenti tasse, contributi, bollette e multe mai riscosse. Ciò si traduce in un debito fiscale pro capite medio di 15.415 euro. Tali dati provengono dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha analizzato un arco temporale che va dal 2000 ai giorni nostri. A livello nazionale, mancano all'appello 1.274 miliardi di euro, mentre gli evasori sono 22,8 milioni. Se si considera il dato pro capite, la situazione più critica si riscontra nel Lazio, dove i debiti fiscali da riscuotere ammontano a 39.673 euro. L’Umbria si colloca al quattordicesimo posto tra le venti regioni. "Possiamo ritenerci moderatamente ottimisti", afferma Roberto Tanganelli, presidente di Confprofessioni, commentando i numeri.
"Una prima considerazione - sottolinea - è che solo un evasore su otto è un titolare di partita Iva, il che smentisce il pensiero comune che associa in modo sistematico il lavoratore autonomo all'evasione nel nostro Paese. La seconda considerazione - prosegue Tanganelli - è che, sia a livello nazionale che nella nostra regione, sebbene in misura meno marcata, esiste un’economia sommersa, composta da redditi nascosti al fisco, oltre a un’economia illegale definita da attività svolte senza autorizzazioni e l'impiego di lavoro irregolare". Tanganelli, quindi, ritiene tali comportamenti "assolutamente deprecabili e da contrastare". Egli aggiunge: "Tuttavia, è necessario avviare una riflessione su perché si verificano tali situazioni. Lo Stato dovrebbe considerare una riforma fiscale seria che riduca la pressione fiscale sugli imprenditori al fine di non pagare il 67% del proprio reddito in tasse, e trovare soluzioni che facilitino chi intende assumere attraverso una riduzione dei contributi dovuti”. Dal 2000 al 2024, sono stati numerosi e assai efficaci gli strumenti adottati dall'amministrazione finanziaria per monitorare i contribuenti.
"È difficile sfuggire ai nostri doveri fiscali", riconosce Tanganelli, apprezzando le modalità meno aggressive e più collaborative come le lettere "compliance" che informano i contribuenti di eventuali disallineamenti nei versamenti. Anche per la Cgia di Mestre, per contrastare l'evasione è necessario un sistema fiscale più efficiente. Il report critica il fallimento della lotteria degli scontrini. "Il cashback e la lotteria degli scontrini - si legge nel rapporto - sono state misure introdotte negli ultimi anni per contrastare l'evasione fiscale. Il cashback è stato definitivamente abolito con la manovra di Bilancio 2022. La lotteria degli scontrini è ancora in vigore, ma il numero di partecipanti è crollato. Nel 2021 i scontrini trasmessi al sistema sono stati 137 milioni, scesi a 41 milioni nel 2022, a 33,5 milioni nel 2023, con una leggera risalita a 38,8 milioni nei primi undici mesi del 2024. Tra il 2021 e il 2024, comunque, la riduzione è stata del 72%."
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