LA TRAGEDIA DEL 2017
I familiari davanti alla Cassazione (Foto Cecilia Fabiano/LaPresse)
E' stata rinviata al 3 dicembre 2024 la sentenza della Suprema Corte di Cassazione sulla strage di Rigopiano, dove il 18 gennaio del 2017 una valanga, di 120 mila tonnellate di neve, travolse l’hotel Rigopiano di Farindola in provincia di Pescara uccidendo 29 persone ospiti e dipendenti della struttura.
Tra loro, anche il giovane di Terni Alessandro Riccetti (nella foto), addetto alla Reception dell'Hotel Rigopiano, che aveva 33 anni.
La sentenza era inizialmente attesa per la serata di giovedì 28 novembre. Poi è stato deciso il rinvio al prossimo 3 dicembre.
Mercoledì 27 novembre il procuratore generale, Giuseppe Riccardi, della sesta sezione penale, nella sua requisitoria - come riporta l'agenzia LaPresse - aveva sollecitato l’annullamento delle assoluzioni dei dirigenti della Regione Abruzzo e nuovo processo d’Appello per l’ex Prefetto di Pescara, Francesco Provolo, condannato ad 1 anno e 8 mesi per rifiuto di atti d’ufficio e falso e valutare anche, per Provolo, le accuse di concorso in omicidio colposo, lesioni colpose e depistaggio dove era stato assolto in Appello.
L’accusa ha sollecitato anche gli annullamenti delle assoluzioni per sei persone, all’epoca dei fatti facenti parte dell’autorità regionale di protezione civile dell’Abruzzo. Chiesta dal Pg la conferma per tutte le condanne dei dirigenti della Provincia, tra cui quelle di Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, già condannati a tre anni e quattro mesi, quella a sei mesi per l’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta e del tecnico del Comune, Enrico Colangeli entrambi condannati in secondo grado a due anni e otto mesi.
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