CRONACA
I rilievi della polizia sulla scena del crimine nella zona della Paciana
Lo ha colpito al torace, alle braccia, al collo, persino alla schiena, segno che lo ha inseguito e ha continuato a infierire su di lui. Un numero impressionante e altissimo di coltellate, quello che è stato riscontrato, in maniera definitiva, durante l' autopsia sul cadavere di Salvatore Postiglione, dalla dottoressa Eleonora Mezzetti che nel pomeriggio di martedì 12 novembre ha eseguito l'accertamento medico legale.
Sono infatti una cinquantina i colpi che il 17enne ha inferto al capomastro con cui aveva lavorato negli ultimi mesi, prima di licenziarsi alla fine di ottobre per motivi rimasti ignoti. Motivi che, verosimilmente, potrebbero configurare il movente dell'omicidio. Secondo quanto emerso dall'esame medico legale, a cui ha partecipato come consulente di parte della famiglia Postiglione, il medico legale Sergio Scalise Pantuso, il 56enne - aggredito giovedi scorso in un parcheggio della zona della Paciana - è morto per dissanguamento a causa delle numerosissime coltellate. Alcune più profonde di altre, che hanno provocato emorragie risultate letali. Moltissime anche le ferite da difesa, segno che Postiglione ha cercato di ripararsi con le braccia dai fendenti.
Intanto, dopo la convalida del fermo della procura dei minori di Perugia, il 17enne verrà trasferito in un carcere minorile, non appena verrà dimesso dall'ospedale di Foligno, in cui era stato ricoverato sabato in seguito a una crisi in cui aveva tentato di ferirsi e aveva dato in escandescenze. La sua responsabilità è confermata grazie alle tantissime prove che gli agenti della squadra mobile hanno raccolto a suo carico. Ma manca ancora il movente, sarà lui stesso, forse, a spiegarlo, quando verrà interrogato dal procuratore dei Minori.
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