Omicidio-suicidio
La polizia sul luogo dell'omicidio-suicidio
Non se la sente di parlare, spiegare o commentare. Quello che doveva dire e anche, almeno in un primissimo momento, chiarire, lo ha detto agli agenti della mobile e al pm Gemma Miliani che lo hanno sentito a lungo, come persona informata sui fatti, nel pomeriggio di martedì. Il fidanzato di Elisa Scoccia ha affidato al suo profilo social pochissime parole in riferimento alla tragedia avvenuta a Fratticiola Selvatica, Perugia.
“Mi hanno portato via la cosa più bella che mi sia mai capitata” scrive infatti in un commento, sotto un suo post in cui ringraziava per le condoglianze ricevute, in risposta alla domanda “cosa ti è successo?”. La cosa più bella della sua vita era Elisa, la 39enne con cui lui, 26enne originario di Magione, condivideva la vita: i due infatti abitavano insieme in un appartamento a Perugia e lavoravano anche insieme nella sede di Santa Maria degli Angeli della catena Testone. Lei alla cassa e lui come cuoco in cucina, i due erano una coppia solida che sognava una vita insieme. Avevano dei progetti per il futuro, spazzato via dal padre della donna con un colpo di fucile.
Elisa, secondo quanto emerge dai sopralluoghi che la polizia ha effettuato anche ieri nel giardino del casolare di Fratticiola Selvatica in cui si è consumato quello che sembra connotarsi sempre di più come un duplice delitto a cui poi è seguito il suicidio dell’omicida, probabilmente ha provato a sfuggire alla furia del padre. L’hanno trovata riversa a terra, vicino alla mamma, a testa in giù, colpita alla schiena forse nel momento in cui ha tentato di scappare. Ma né per lei, né per la madre Maristella, apprezzatissima assistente sociale in servizio in prefettura, prossima alla pensione, straziata da una fucilata al volto, c’è stata una strada per la salvezza.
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