Uno sguardo di troppo e una bottigliata, poi la spedizione punitiva organizzata con una trappola, il pestaggio ripreso col cellulare e il giovane spoletino ferito abbandonato davanti al pronto soccorso. Tre ventunenni sono stati portati in carcere con l'accusa di tentato omicidio di un coetaneo avvenuto il 28 aprile quando per futili motivi lo hanno anche colpito tre volte alla testa con una spranga di ferro o il cric di un'auto. Un'aggressione "di estrema gravità a cui la magistratura ha dato una risposta importante sia per i tempi rapidi che per la rilevanza della misura cautelare", ha detto il procuratore capo Claudio Cicchella che insieme al sostituto Michela Petrini ha coordinato le indagini degli uomini del commissariato e della mobile di Perugia, diretti rispettivamente da Antonella Fuga Paglialunga e Maria Assunta Ghizzoni. Con loro il questore Fausto Lamparelli che ha parlato di un'aggressione caratterizzata "da una carica violenta estremamente elevata" e si è riservato l'emissione dei cosiddetti Daspo Willy a carico degli indagati. La serata di violenza è iniziata al bowling di Spoleto dove per futili motivi, riconducibili a uno sguardo di troppo, si sono consumate le schermaglie tra due gruppi, uno di giovani spoletini e l'altro di ragazzi di nazionalità italiana e origine pakistana e marocchina. Nelle ore seguenti, in un bar della parte bassa del centro cittadino, uno degli spoletini avrebbe dato una bottigliata in testa a un coetaneo dell'altro gruppo. L'episodio ha innescato la spedizione punitiva con una trappola. Sì, perché due spoletini sarebbero stati contattati telefonicamente da componenti dell'altro gruppo per un incontro chiarificatore, ma soltanto uno dei due, cioè il 21enne vittima del tentato omicidio, si è presentato nel giardino della scuola Pianciani. Qui, però, il ragazzo è stato colpito alla testa per almeno tre volte con la spranga di ferro o il cric, poi minacciato con una pistola, caricato in auto e portato in un luogo isolato non ancora localizzato, dove è stato nuovamente picchiato. Lungo il tragitto in macchina il 21enne ferito alla testa sarebbe stato ripreso con il telefonino da uno dei tre indagati, dopodiché, dopo il secondo pestaggio, lo spoletino è stato abbandonato davanti al pronto soccorso. Per ricostruire l'aggressione gli investigatori si sono avvalsi delle registrazioni di videosorveglianza, dei tabulati telefonici e di intercettazioni, anche a causa dell'iniziale comportamento omertoso della vittima, preoccupato da possibili ritorsioni. Dalle perquisizioni che sono scaturite dalle indagini, è stata sequestrata una scacciacani, un proiettile calibro 38 e una abbigliamento che hanno permesso di collocare gli indagati nei luoghi dell'aggressione. (CORRIERE DELL'UMBRIA)
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