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Il caso

Maxi Provincia di Terni, i sindaci frenano sulla proposta lanciata da Bandecchi. E accusano: "Fa solo propaganda"

Secondo Antonino Ruggiano, primo cittadino di Todi, "se è una battuta mi fa piacere, ma se è una cosa seria allora forse c’è di che preoccuparsi"

Antonio Mosca

05 Marzo 2025, 06:06

stefano bandecchi terni sindaco

Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e leader di Ap

Sono piuttosto tiepide le reazioni dei sindaci tirati in ballo da Stefano Bandecchi per la nuova maxi Provincia dell’Umbria che dovrebbe comprendere 14 Comuni in più di quelli che già fanno capo a Terni. “Mi sembra una proposta fumosa - commenta il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti - nel momento in cui si parla di macroregioni, riassetto complessivo dello Stato e Stati Uniti d’Europa. E visto che ci sono le elezioni provinciali di mezzo mi sa tanto di trovata propagandistica.

In realtà - conclude - si tratta di aprire un ragionamento serio sul ruolo delle Province che ora è minimale. Altrimenti si cade in una visione localistica e in una disputa tra Terni e Perugia che a noi spoletini francamente non interessa”. “Il nostro legame con Terni - osserva il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano - affonda le sue radici nella storia. Ma questa proposta lanciata da Bandecchi mi sembra estemporanea ed irrealistica. Se è una battuta mi fa piacere, ma se è una cosa seria allora forse c’è di che preoccuparsi.

Mi sembra tutto un po’ surreale e non basta una raccolta di firme a fronte di un procedimento che - afferma - è molto più complesso ed articolato. In ogni caso, nonostante li mio punto di vista, sono sempre pronto al confronto, anche con il sindaco di Terni”. E non sarebbero mancate resistenze anche tra i rappresentanti dei Comuni della Valnerina perugina. Secondo Mario De Carolis, primo cittadino di Cascia, “occorre fare un ragionamento serio, altrimenti è una proposta che ha poco senso. Credo che sia necessario il coinvolgimento di tutte le parti in causa, trovando la giusta armonia.

In caso contrario è solo una contesa sui confini tra Terni e Perugia e la cosa non ci appassiona. Tra l’altro il nostro Comune ha una sua specificità e fragilità trovandosi proprio nel cuore del cratere sismico ed anche di questo si deve tenere conto”.
De Carolis invita a a fare un passo alla volta e senza strappi e ricorda di “non aver condiviso, a suo tempo, le logiche che portarono al riassetto territoriale delle Usl in Umbria”. Ora, dunque, non vorrebbe trovarsi di nuovo in una situazione analoga.
Per Giuliano Boccanera, sindaco di Norcia, il vero nodo da sciogliere è quello di “creare un’Umbria più grande e non più frammentata. I miei concittadini da sempre e per tante ragioni si sentono più vicini a Perugia che al resto dell’Umbria.
Quella di Bandecchi, almeno dal nostro punto di vista, non mi sembra una proposta molto popolare e se il suo partito dovesse venire a cercare firme da noi, immagino che ne raccoglierebbe davvero molto poche”.

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