Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

L'INTERVISTA

La Ragione di Stato rivela: "Forse faremo un podcast". L'ultimo libro, i meme e i segreti della pagina Instagram umbra che racconta il calcio

Stefano Mondi, cofondatore del duo, ha raccontato cosa contraddistingue la loro community

06 Dicembre 2024, 19:08

La Ragione di Stato rivela: "Forse faremo un podcast". L'ultimo libro, i meme e i  segreti della pagina Instagram umbra che racconta il calcio

Matteo Santarelli e Stefano Mondi sono i fondatori della pagina Instagram e Facebook La Ragione di Stato. Nati nel 2018, questo collettivo ha conquistato un vasto pubblico grazie al suo stile unico, che mescola ironia, satira e una profonda conoscenza del mondo calcistico. Con i loro due libri, Dov’è la vittoria? - L'Italia ai Mondiali degli anni Novanta e Delitto e Castigo - L'Italia a Euro 2000, hanno esplorato le vicende della Nazionale Italiana in modo originale e coinvolgente, rievocando momenti storici del calcio degli anni ‘90 e degli Europei del 2000. La loro scrittura non è solo un tributo al pallone, ma anche una analisi acuta della società italiana, capace di farci riflettere mentre ci fa ridere.

- Il vostro ultimo libro Delitto e Castigo – L’Italia a Euro 2000 è uscito di recente. In che modo questo ultimo vostro lavoro riesce a reinterpretare il concetto di calcio romantico in un’epoca in cui il calcio è sempre più commercializzato e distante dalla sua essenza originale?

Da qualche tempo siamo in giro con questo nuovo libro, che sta andando bene e infatti abbiamo avuto apprezzamenti di vario tipo. Ne siamo molto contenti. Abbiamo provato a fare questo parallelo tra un vecchio romanzo della letteratura russa (Delitto e Castigo di Fedor Dostoevskij, ndr) e una delle avventure più bizzarre della nazionale italiana, cercando di capire se questo paragone effettivamente regge. Per certi aspetti sembra riuscirci e per altri no, poi non vogliamo svelarvi il finale, non è mai un buon viatico spoilerare tutto (ride, ndr). È stato un esperimento interessante, una storia passata con dei canoni di riferimento differenti rispetto a quelli di adesso. Non necessariamente bisogna avere nostalgia di quei momenti, bisogna accettare anche che le cose cambino e cercare di trovare del buono anche se a prima vista magari sembra non esserci. Siamo nostalgici, ma con giudizio. Come ci insegna il maestro (Michael Scott, protagonista della serie tv The Office, ndr), la nostalgia è la parte più debole dell’uomo dopo l’osso del collo. Una frase che portiamo sempre con noi e da prendere con cautela.

- In questo libro, così come nel precedente non parlate solo di calcio, ma anche dell’attualità e della politica di quegli anni. Come mai?

Sarebbe riduttivo, sono racconti che parlano di pallone ma in fondo come tutti i racconti. Non siamo speciali, ognuno racconta se stesso prendendo come punto di riferimento un determinato evento. Raccontare il proprio vissuto significa anche raccontare ciò che c’è intorno ed è difficile parlare ad esempio del 1994 senza citare Silvio Berlusconi. Non avrebbe neanche troppo senso. Come dice Josè Mourinho: 'chi sa solo di calcio non sa nulla di calcio'. Una frase un po’ retorica ma fondamentalmente vera.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da La Ragione di Stato (@laragionedistato)

 

- Ci sono eventi calcistici recenti che vi hanno colpito particolarmente e che potrebbero ispirare un prossimo vostro lavoro futuro?

Difficile dirlo, non è tanto l’evento calcistico in sé, ma capita che vada di raccontare la storia dietro ad un particolare evento. A questo proposito ci sono molti spunti, nel recente o nel futuro. Magari un giorno qualcuno, forse noi, scriverà l’antologia di Gian Piero Gasperini. È difficile raccontare il presente in un libro, perché poi i libri nel 99% dei casi si rivolgono al passato anche per una questione semplicemente editoriale. Il passaggio di tempo che c’è tra stesura e pubblicazione rende complicato rimanere attuali. Bisogna cristallizzare il tempo e metterlo in parole. Sui nostri contenuti social parliamo esclusivamente del presente, ma è molto più probabile che un nostro libro parli del passato. Ci vorrà del tempo per far maturare quest’epoca e capire quanto di buono rimane.

- Relativamente al lavoro che fate sui social, voi trattate il calcio e i vari sport su Instagram, Facebook, X. Quanto è difficile fare ironia sul calcio, e sullo sport in generale, ma specialmente sul calcio, essendo forse la cosa più seria tra quelle meno serie?

È un’attività che fanno in parecchi, per cui alla fine è più semplice di come possa sembrare da fuori. Magari è difficile distinguersi, raccontando la stessa cosa in maniera diversa dagli altri, trovando dello stesso fatto una sfumatura che gli altri non trovano. Sarebbe inutile dedicarsi a questa attività se non riuscissimo a fare qualcosa che ci renda differenti. Ricopiare o non aggiungere nulla al racconto sarebbe per noi inutile. Piuttosto facciamo qualcosa di osceno, ci piace quindi il fatto che sia nostro.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da La Ragione di Stato (@laragionedistato)

 

- Quanto è difficile emergere e fare numeri in Umbria, sviluppando una community come la vostra, che si distingue dal resto delle community che parlano di calcio?

Non credo ci sia molta differenza. Ci sono magari community nate prima, che si rivolgono a un pubblico certamente più giovane rispetto alla nostra. Per il nostro modo di esprimerci, che va al di là dei meme, difficilmente arriveremo a raggiungere, o quantomeno coinvolgere, la community della nostra pagina preferita che è Ufficiale. Noi puntiamo a qualcosa di simile ma di diverso, probabilmente con un pubblico meno giovane. È una community in parte diversa, in parte uguale, che ha avuto uno sviluppo differente rispetto alle grandi community del pallone nate ben prima di noi.

- Voi siete nati in un social come Instagram, fatto per le foto, dove di solito catturare l’attenzione scrivendo è anche un po’ più difficile, giusto?

È proprio un altro sport. È giusto per noi, ci piace farlo e finché ci piace continueremo a farlo. Magari ci ritroverete tra qualche mese a fare Tintoria, il podcast di Daniele Tinti e Stefano Rapone. Il futuro non è scritto.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da La Ragione di Stato (@laragionedistato)

 

- Avendo citato Tintoria, avete mai pensato di fare un podcast?

Certamente sì ma anche lì ci vuole l’idea, magari arriverà a breve. Al momento no, perché è buona cosa portare qualcosa che sia non dico nuovo, ma portare qualcosa in più, altrimenti ci si ritrova a rincorrere pedissequamente gli altri. Magari questa idea arriverà, magari sotto le feste, chi può dirlo…restate sintonizzati.

- È per caso uno spoiler?

Chi lo sa, magari qualcosa è in cantiere.

- Come sono nate idee iconiche come La Scala Mazzarri e il Calcio mesozoico di Allegri e che significato hanno, se ce l’hanno, nel calcio moderno?

Noi crediamo che non abbiano assolutamente significato. Funzionano come certi sketch dei Monthy Python, che se presi fuori da quel contesto non hanno alcun significato, come anche certe trame dei Griffin. Ovviamente, come in tutti gli scherzi, scavando più o meno a fondo si riesce a trovare del significato. Mi risulta veramente difficile spiegare il significato, che forse non c’è neanche veramente. Rileggendo capita di trovarsi di fronte qualcosa che abbiamo scritto su internet e che ha improvvisamente perso significato. È tutto così rapido che alla fine lo dimentichi pure e certe volte è meglio così.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da La Ragione di Stato (@laragionedistato)

 

 

 

- C’è qualche protagonista diretto dei vostri post che vi ha contattato o per farvi i complimenti o per rivolgervi critiche costruttive?

La critica non è spesso formulata in maniera costruttiva, per usare un eufemismo. Però anche la critica più feroce, che forse neanche può essere definibile critica a livello lessicale, può essere uno spunto per cercare di fare le cose in maniera migliore o per vedere le cose in maniera diversa. Ognuno di noi ha un punto di vista singolare e magari dei dettagli sfuggono. Probabilmente sono meglio le critiche che non gli attestati di stima. Non mettiamo d’accordo tutti ma credo sia una cosa comune all’umanità.

- Quali obiettivi si pone La Ragione di Stato a lungo termine?

L’autosostentamento è la prima cosa che viene in mente. Far diventare questo un lavoro potrebbe essere un altro obiettivo. Forse il vero grande obiettivo è cercare di trovare nuovi stimoli per fare qualcosa di diverso che possa andare bene. Dopo un po’ la ripetitività stanca, quindi cercare nuovi stimoli è il nostro grande obiettivo oltre all’autosostentamento che fa parte del destino e della voglia di tutti noi.

- Quindi diventerete influencer?

Diventare lavoratori senza uscire col sudore della fronte sulla testa alle 19. Questo è un auspicio per tutti noi della regione Umbria, quello di cercare di migliorare la nostra posizione sociale.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie