L'indagine
La crisi del commercio tocca anche l'Umbria
La crisi del commercio di prossimità colpisce soprattutto i piccoli borghi. Dal 2014 a oggi sono spariti circa duemila piccoli negozi, altri 200 negli stessi dieci anni a Perugia e Terni. E’ quanto emerge dal dossier di Confesercenti Commercio e servizi: le oasi nei entri urbani presentato nei giorni scorsi a Roma alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
A influire c’è la rivoluzione digitale e la crescita esponenziale dell’e-commerce, basti pensare che l’anno scorso in Umbria sono stati consegnati 14 milioni e mezzo di pacchi. Ma non solo.
https://corrieredellumbria.it/news/perugia/310149/pian-di-massiano-il-centro-commerciale-raddoppia-dopo-emi-un-altro-punto-vendita.html
“A influire - spiega Carlo Ghista, presidente Confesercenti Umbria c'è anche il calo demografico e la tendenza ad andare a vivere nei grandi centri ma anche un problema di abitudini al consumo, in parte anche orientate dalle difficoltà economiche in cui si trovano molte famiglie, che porta a preferire prodotti a basso costo diffusi dalla grande distribuzione o ad acquistare online per farsi portare i prodotti sotto casa. La contrazione delle modalità di acquisto tradizionali e di prodotti di qualità, unitamente a difficoltà logistiche e all’elevata tassazione, spinge i figli di molti commercianti ad intraprendere un altro lavoro e così si continuano a chiudere saracinesche di negozi e botteghe artigiane, anche storiche”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy