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Città di Castello

La storia a lieto fine di Andrew: il meticcio adottato dopo 22 anni di vita in canile

Ad accoglierlo in casa una coppia tifernate, Lucia e Raffaele

Patrizia Antolini

28 Gennaio 2025, 20:32

La storia a lieto fine di Andrew: il meticcio adottato dopo 22 anni di vita in canile

Il meticcio Andrew nel canile di Lerchi a Città di Castello

In uno splendido esempio di amore e compassione, uno dei cani più anziani e amati del canile comprensoriale di Mezzavia di Lerchi  a Città di Castello ha finalmente trovato una famiglia che lo ha accolto a braccia aperte. Andrew, un mite meticcio di 22 anni, ha vissuto metà della sua esistenza all'interno del rifugio, ma recentemente ha sperimentato la gioia dell'adozione grazie a Lucia e Raffaele, che hanno deciso di accoglierlo nella loro casa, insieme ad altri amici a quattro zampe.

Ora Andrew gode del calore di un ambiente familiare, dell'affetto dei suoi nuovi proprietari, e del conforto di un cammino sereno che cancella il doloroso ricordo dell'abbandono, una storia tragicamente comune a molti altri ospiti del canile, gestito con dedizione dallo staff qualificato dell'Enpa. Alla veneranda età di quasi 23 anni, Andrew era considerato il "nonno" della struttura, distinguendosi come il cane più anziano e come un simbolo per gli altri compagni a quattro zampe, come Igor e Faldo, con cui condivideva la quotidianità e i momenti di gioco. Attualmente, nel canile rimangono altri due cani di età avanzata, circa 17 anni.

"È una storia straordinaria sotto molti punti di vista, soprattutto considerando l'età dell'animale, che lasciava poche speranze di adozione. È infatti assai raro che cani di età così avanzata trovino una famiglia disposta ad accoglierli", ha raccontato con emozione Serena Ferro, referente delle adozioni. Fortunatamente, Andrew ha avuto la sua opportunità, e questa vicenda rappresenta per molti un importante segnale di speranza per il futuro, da non sottovalutare e da prendere come esempio. "Ogni occasione è buona per venire a visitare il nostro rifugio, conoscere gli ospiti che ne fanno parte, e scoprire tutti noi che ci impegniamo quotidianamente per migliorare le loro condizioni di vita. La nostra speranza è che si crei una sintonia tale da spingere qualcuno a decidere di adottare", ha dichiarato Paola Tintori, commissaria della sezione Alto Tevere umbro Enpa e, dall'anno scorso, responsabile del canile di Lerchi.

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