Attualità
Aumenta il caldo, aumentano gli usi idrici e le falde acquifere si abbassano. E’ emergenza acqua e scatta il divieto degli usi impropri dell’acqua potabile: è stata emessa una specifica ordinanza sindacale (numero 202) pubblicata all’albo pretorio del comune di Città di Castello. “Vista la comunicazione di Umbra Acque S.p.a., con la quale il gestore del Servizio idrico integrato chiedeva l’emissione di un’ordinanza sindacale che sancisca il divieto per tutto il periodo estivo dell’utilizzo dell’acqua erogata dal pubblico acquedotto per scopi diversi da quello potabile ed igienico-sanitario - si legge nell’ordinanza - Preso atto della necessità di tutelare le risorse idriche e le riserve idropotabili a disposizione per l’approvvigionamento durante il periodo estivo mediante l’adozione di provvedimenti che impongono il divieto di utilizzo dell’acqua potabile per usi impropri e diversi dall’utilizzo potabile e igienico-sanitario, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo: il lavaggio di veicoli, l’annaffiatura di orti e giardini, il lavaggio di cortili e strade private, il ricambio acqua nelle piscine private, l’alimentazione di fontane ornamentali private. Visto l’articolo 50 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, numero 267, è fatto assoluto divieto su tutto il territorio comunale, con decorrenza immediata e fino al 30 settembre 2024, di utilizzare l’acqua potabile erogata dai pubblici acquedotti per usi diversi da quello alimentare, domestico e igienico-sanitario. Chiunque violi il presente provvedimento è sottoposto all’applicazione della sanzione amministrativa da 100 a 500 euro. La polizia locale è incaricata del controllo dell’esecuzione della presente ordinanza”.
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