Nonna e nipote con la stessa passione per la moda. È la storia di Martina Tinarelli e nonna Giorgia, originarie di Perugia, che grazie al talento e ai social hanno creato le loro community e sono diventate influencer. La prima, giovane e con una carriera brillante ad attenderla; la seconda, nonna in pensione con l'amore per i vestiti fai da te.
- Martina come è iniziato tutto?
Prima della nascita di Tik Tok sono sempre stata un utente fantasma. Con l'arrivo della piattaforma invece mi sono trovata molto più affine con questo social piuttosto che con Instagram. Ti da la possibilità di tirar fuori la tua personalità all'interno dei contenuti che proponi, così ho iniziato a postare video senza pormi un obiettivo. Poi è arrivata la viralità, fino alle richieste di collaborazione da parte delle aziende. È stato lì che, forse, ho capito che sarebbe diventato il mio lavoro.
- Lei è molto naturale sui social. Crede che questa possa essere la chiave del suo successo?All'inizio è stato quello che mi ha differenziato dalle altre influencer. Ho cominciato raccontando cronache di vita di tutti i giorni e le persone si sono riconosciute in ciò che io dicevo. Mano a mano che il pubblico si ingrandisce diventa sempre più difficile essere spontanea, perché mi rendo conto di avere una certa responsabilità.
- In molti suoi video dichiara che il suo stile è in divenire. Quando è iniziata la passione per la moda?
È una cosa che ho da sempre e di questo devo dar merito anche a Nonna Giorgia. Quando ero piccola mi cuciva i vestiti e mi faceva vedere i programmi in cui si parlava di moda.
- È stato difficile trovarsi a parlare ad un telefono per creare i contenuti?
Lo facevo già per lavoro. Prima di tutto questo collaboravo in un negozio di abbigliamento dove facevo video in cui mostravo i nuovi arrivi in store, perciò ero abituata a parlare ad un piccolo schermo. Quando lo fai per te stessa però cambia tutto, perché ti esponi e diventa complesso. Bisogna stare attenti ad ogni cosa, a qualsiasi tema che si tocca, perché abbiamo visibilità e la visibilità a volte può essere pericolosa.
- Quando le persone hanno iniziato a comprendere il suo potenziale, hanno cercato di riavvicinarsi a lei per sfruttare la sua fama?
No, non l'ho mai permesso.
- Come è stato partecipare al suo primo evento di moda?
Assurdo. Non mi ricordo bene quale è stata l'occasione, ma mi ricordo la prima foto che mi hanno chiesto durante la fashion week a Milano. Non potevo crederci, mi sono emozionata.
- Poi è arrivata Nonna Giorgia: come è approdata su Tik Tok?
Quando ero piccola ? racconta Martina - la vedevo sempre con i tacchi, vestiti da urlo e un trucco scintillante e a me quella sembrava la normalità. Poi crescendo ho capito che in realtà avevo una nonna rara rispetto alle altre. Così un giorno, circa un anno e mezzo dopo dall'apertura del mio canale Tik Tok, io e mia nonna siamo andate a fare shopping e mi viene in mente di fare un video insieme. Appoggiamo il telefono su un muretto e mostriamo il modo in cui ci eravamo vestite per andare a fare spese. Nel giro di un'ora il video arriva a un milione di visualizzazioni e da lì ho iniziato a postarla più spesso. Dopo qualche tempo mi sono decisa ad aprirle il proprio profilo che gestisce da sola: io la aiuto solo nelle riprese.
-Nonna Giorgia come si sente di fronte a questa popolarità?
Mi cercano sempre. Quando sto troppo tempo senza postare mi chiedono dove sia finita la nonna di Tik Tok. Per non parlare di quando vado in giro: mi riconoscono tutti, mi chiedono di salutare Martina da parte loro e mi chiedono i selfie. Ho creato la mia community, le chiamo "bambine". All'inizio non volevo imparare ad utilizzare il telefono e i social, perché temevo di farne un uso inappropriato. Ora ho acquistato uno smartphone, rispondo ai messaggi e leggo i commenti.
- Lei cuce davvero tutti i vestiti da sola? E dove prende ispirazione?
Assolutamente sì. Il segreto è rubare con gli occhi. Scrollo il telefono, vado a fare passeggiate per le vetrine dei negozi o osservo i programmi in televisione. Martina mi ha insegnato a salvare i video su Tik Tok quindi ho una cartella con tutte le cose che vorrei ricreare.
-Mediamente quanto ci vuole per riprodurre un vestito?
Dopo aver ricavato il modello che mi piace impiego due ore per la mia creazione.
- Una curiosità su nonna Giorgia?
Un armadio pieno di scarpe che partono da un tacco 12. A me piace andare a ballare la sera e ci sto su anche 4-5 ore. Alcuni non credono al fatto che io ci cammino, credono che le tenga solo per bellezza ma non è così.
- Vi sentite simili nel modo di vestire?
Assolutamente no ? dice Martina ? Ci accomuna la passione per la moda, ma a livello di stile siamo distanti. Io non metterei mai le scarpe che ha lei, perché io sono più semplice. Una volta abbiamo realizzato un video intitolato "Mi vesto con lo stile dell'altra" e io e nonna abbiamo litigato perché non voleva farsi filmare con i miei vestiti. Diceva "Io ho una reputazione" e così non mi ha parlato per una settimana.
- Torniamo a Martina: il suo è il lavoro del futuro, cosa le piace di più di questa attività?
Mi piace il fatto che si viaggia tanto. Ogni giorno è diverso, si scoprono nuove cose e nuovi trend.
- Secondo lei l'Umbria è pronta ad accettare l'influencer come professione?
Secondo me siamo ancora indietro. Credo che i mezzi per comprendere ci sono, ma manca la volontà. A volte è molto più semplice odiare e disprezzare piuttosto che sedersi e vedere cosa c'è dietro veramente.
- Come si tiene informata sui nuovi trend?
Il segreto è comportarsi da utente medio scrollando continuamente la homepage dei social. Per esempio è importantissimo fare attenziona ai suoni, perché sono quelli a diventare virali e a far decollare il tuo contenuto. Focus anche sull'America perché tendenzialmente sono loro a manovrare le fila della viralità.
- Come si immagina il futuro?
Mi auguro di continuare a viaggiare. Sono molto felice di come stanno andando le cose e spero che questa felicità duri per sempre. Magari in futuro pensare ad un trasferimento e lavorare con brand famosi.
- E nonna Giorgia? Sono onorata di essere così a questa età e spero che sempre più bambini cominceranno a seguirmi. (CORRIERE DELL'UMBRIA)
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