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Perugia, caso gender all'Università: asterisco fa esplodere la polemica. Duro attacco di Squarta

Redazione Web

25 Ottobre 2023, 16:58

Perugia, caso gender all'Università: asterisco fa esplodere la polemica. Duro attacco di Squarta
Non studente, né studentessa, ma student*. Un asterisco fa esplodere la polemica all'Università di Perugia nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico 2023/24, alla presenza della presidente della corte costituzionale, Silvana Sciarra. Chi ha partecipato alla cerimonia nell'aula magna del rettorato, nei cartelli per preservare i posti a sedere si è ritrovato davanti la scritta "riservato student* Unipg". A protestare per prima è stata Azione Universitaria Perugia, con un duro comunicato, ma nel primo pomeriggio è arrivato su Facebook l'attacco frontale di Marco Squarta, presidente del consiglio regionale. Una foto della targhetta di cartone accompagnata da un post eloquente: "Senza parole. Student con l'asterisco. All'inaugurazione dell'anno accademico ho trovato questo. Un asterisco al posto di uomo e donna, di studenti e studentesse. Un segno grafico che elimina ogni specificità. Non so di chi sia stata questa idea bizzarra, ma non la condivido affatto. La lingua italiana usata per diffondere le teorie sul gender e non offendere chi non si sente né uomo né donna. L'Università dovrebbe esaltare le singole specificità dei suoi studenti e delle sue studentesse, perché le persone non sono asterischi!". Ovviamente sono fioccati i commenti, divisi tra chi condivide la critica di Squarta e chi la pensa contrariamente. La nota di Azione Universitaria Perugia era stata altrettanto sferzante: "Rimaniamo sconcertati dal fatto che l'Università degli studi di Perugia utilizzi questo tipo di ortografia in una cerimonia pubblica e solenne come l'inaugurazione dell'anno accademico! Siamo convinti che l'inclusione di tutti e tutto, come deve essere ed è, si dimostri in altro modo: con progetti concreti e fattivi volti, dove sussista il bisogno, a far capire come non vi sia nulla di sbagliato in nessuno a prescindere da come esso si senta. Queste situazioni sono secondo noi sono solo spot del politicamente corretto fini a se stessi che hanno il solo intento di mascherare l'assenza di progetti veri! In più l'Accademia della Crusca ha ribadito come l'asterisco non possa essere utilizzato al posto delle desinenze dotate di valore morfologico. Ci meravigliamo quindi che venga usato nell'aula magna di uno degli atenei più antichi ed importanti d'Italia!".E gli studenti? Ovviamente si dividono. Da una parte chi sposa la linea dell'Università, sostenendo che "è la direzione giusta. Gli atenei da sempre sono i luoghi del pensiero illuminato, quelli in cui si guarda al futuro e ormai la vicenda gender non è chiara solo agli ottusi", dall'altra chi critica duramente: "Una palese provocazione, chiaramente voluta. Una mancanza di rispetto nei confronti dell'intero corpo studentesco e una strumentalizzazione del ruolo dell'Università". Ma c'è anche chi riporta tutti con i piedi per terra, come un gruppo di studenti di giurisprudenza: "Ma perché nessuno pensa ai veri problemi del nostro Ateneo? Non è ora di parlare della nostra facoltà che cade a pezzi?".giuseppe.silvestri@gruppocorriere.it (CORRIERE DELL'UMBRIA)
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