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Perugia

Gli Zen Circus infiammano l’Urban: più di due ore di musica tra grandi classici e novità

A Perugia la chiusura de Il Male tour 2025

Gabriele Burini

31 Dicembre 2025, 10:00

Gli Zen Circus infiammano l’Urban:  più di due ore di musica tra grandi classici e novità

Zen Circus

Lunedì sera all’Urban di Perugia, al concerto che ha chiuso il Il Male tour 2025 degli Zen Circus, c’erano tutti. C’erano quelli che 20 anni fa li ascoltavano alla Darsena di Castiglione del Lago quando sul palco salivano solamente Appino, Karim e Ufo (che ha omaggiato il locale indossando proprio la loro maglietta, mentre il cantante era “in missione per conto di Dio” con la maglia dei Blues Brothers); c’erano i ragazzi di oggi, quelli che “una volta eravamo noi”, e quelli che sono gatti, perché “un gatto padroni non ne ha”.

In più di due ore di concerto, la band toscana ha ripercorso gran parte della propria storia con una regola chiara rivolta al pubblico: “Più voi fate casino, più noi facciamo casino”. E la risposta dei tanti, tantissimi che hanno assistito all’evento organizzato all’interno della rassegna Inverni di Riverock (l’Urban era sold out), non si è fatta attendere.

Accolti sul palco dalla Marcia Imperiale di Star Wars, Appino e soci hanno iniziato proprio con il brano che dà il titolo a tour e disco, Il Male, per poi alternare grandi classici (da La terza guerra mondiale a Canzone di Natale, fino a Ragazzo eroe) e brani più recenti (tra cui Catene, E’ solo un momento e Non voglio ballare). Canzoni che hanno sbattuto in faccia al pubblico tutta la voglia di cantare, ballare e fare musica, questa musica, alle porte del 2026.

Non sono mancati momenti divertenti, come i classici botta e risposta tra Ufo ed Appino - soprattutto per un piccolo problema tecnico che ha tenuto impegnato il cantante alcuni minuti durante i quali il bassista ha spiegato che il concerto sarebbe andato avanti con una lettura di Dostoevskij, “in lingua originale con traduzione in bulgaro” - e la finale della gara in gommone tra il frontman e il chitarrista Francesco Pellegrini, che ha vinto portando la contesa sul 2-2. “Adesso dovremo organizzare la bella, faremo un evento senza musica dove ci sarà solo questa gara”.

Tra una pogata e l’altra, sul palco è salito anche Aimone Romizi, cantante dei Fast Animals and Slow Kids, che si è improvvisato per una sera batterista e ha portato a casa Where eagles dare dei Misfits, con Karim prestato per qualche minuto alla voce. Poi, il gran finale con L’anima non conta e Viva, e la certezza che gli Zen Circus non passeranno mai di moda.

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