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Il camiciaio di Re Carlo III, da Gubbio a Londra: la storia dello stilista Roberto Menichetti

La casa di moda britannica Turnbull&Asser ha nominato l'eugubino nuovo direttore creativo del marchio

Claudia Boccucci

30 Dicembre 2025, 19:08

Il camiciaio di Re Carlo III, da Gubbio a Londra: la storia dello stilista Roberto Menichetti

Roberto Menichetti

Da Gubbio a Londra, più precisamente a Jermyn Street - la via punto di riferimento della moda inglese maschile, proprio sotto a Piccadilly. È nel prestigioso negozio Turnbull&Asser che lo stilista eugubino Roberto Menichetti crea le inconfondibili camicie a "righine" sottili in colori pastello, tanto amate da Re Carlo III. La casa di moda londinese infatti, ha recentemente riconosciuto il genio creativo made in Umbria, nominando Roberto Menichetti - ex Burberry - a direttore creativo del brand. Dall'intramontabile modello Westminster realizzato su misura alle cravatte, fazzoletti da taschino e pigiama, fino alla camicia in seta color crema indossata dal sovrano per la cerimonia di incoronazione, Turnbull&Asser fornisce il Re fin da quando era solo Principe. Il negozio per l'appunto, vanta una "licenza reale" di shirtmakers (sarti di camicie su misura), rilasciata nel 1980 proprio dall'allora Principe di Galles.

(Re Carlo III)

La storia - riportata dal giornalista Simone Filippetti su Il Sole 24 Ore - racconta la lunga carriera dello stilista, nato negli Stati Uniti da una famiglia umbra e cresciuto a Gubbio. Con un curriculum che non passa inosservato, la passione per la moda di Menichetti affonda le sue origini a Parigi, sotto la guida di Claude Montana. Successivamente è entrato a far parte del Gruppo GFT e in seguito di Jil Sander, dove ha lanciato la collezione di abbigliamento maschile della maison. Nel 1998 venne nominato direttore creativo di Burberry, il celebre marchio inglese che all'epoca stava attraversando una profonda crisi. Menichetti ridiede splendore alla casa britannica consacrando Burberry a marchio globale di lusso. Dopo l'esperienza nella maison, lo stilista ha disegnato alcune collezioni per Celine e Belstaff.

Un percorso degno di attenzione anche da parte della prestigiosa testata britannica The Times che è volata a Gubbio per intervistare il neo direttore creativo di Turnbull&Asser. Con i suoi lunghi capelli grigi lo stilista, oggi 59enne, ha accolto il giornalista inglese John Alridge. "Voglio creare il nuovo stile inglese del futuro", riferisce Menichetti senza mezzi termini, mentre beve "il primo caffè espresso della giornata" - si legge nell'articolo. Il suo è sempre stato un lungo lavoro di ricerca: "Ho trovato il perfetto blu britannico. Stiamo creando una rivoluzione". E così il gusto italiano e lo stile britannico si uniscono in un sodalizio di inestimabile prestigio. "Sono ossessionato dalla qualità" - continua lo stilista .- Gli italiani amano la semplicità, la bellezza e l'eleganza dello stile britannico, soprattutto quello dell'aristocrazia. Mangiamo in modo diverso rispetto a 100 anni fa. Viviamo in modo differente. La struttura del corpo oggi è completamente diversa. La postura è più rilassata, più naturale, più sicura di sé". A non cambiare sono invece le esigenze dei clienti che prestano attenzione anche alle minime decisioni del brand: "Mi hanno detto: 'Perché avete spostato l'etichetta? Siete disgustosi!'. Una volta ero al piano di sotto del negozio e un cliente ha urlato: 'Chi è che ha cambiato il nero sull'etichetta? Meritate di chiudere!'", si legge sul Times.

Ma la visione di Menichetti guarda avanti, in particolare a una nuova generazione: "Potremmo crescere in modo esponenziale. Potremmo diventare 200 volte più grandi nel settore delle camicie, molto velocemente". 

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