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Sedici ettari immediatamente disponibili per costruire il nuovo ospedale di Terni. Li potrebbe mettere “a disposizione” il Comune di San Gemini, in località Molinelle - Acquavogliera. Un’area pronta all’uso, divisa tra 4 proprietà private, ma con destinazione prevista dal Piano Regolatore Generale del comune come “industriale, commerciale e dei servizi”. Per questo si fa avanti il sindaco Luciano Clementella, proponendo una ulteriore alternativa rispetto alle 5 “aree idonee” individuate dallo Studio Benini di Reggio Emilia, che era stato incaricato dall’azienda ospedaliera Santa Maria a redigere la ricerca su mandato della Regione Umbria. Alle 5 zone scelte, dunque, ora se ne potrebbe aggiungere un’altra, e forse svincolata da alcune criticità. “Nell’analisi territoriale condotta dallo studio Binini - premette Clementella - sono state individuate soluzioni esclusivamente all’interno del perimetro della città. E’ stata valutata positivamente, tra le altre, la zona denominata Gabelletta Ovest, a pochi metri dal confine con San Gemini, dove esiste invece un’altra area strategica che è proprio di fronte all’uscita della E45.
Si trova in località Molinelle - Acquavogliera ed è già destinata, nel Prg comunale, anche a ospitare servizi. Non ci sarebbe bisogno nemmeno di avviare espropri con costi enormi e tempi lunghissimi”. La proprietà è privata e frazionata in 4 soggetti diversi, ma a quanto risulta disponibili alla immediata cessione. “Proprio per la disponibilità immediata dell’area, se si ipotizzasse di realizzare il nuovo ospedale di Terni qui, i tempi di realizzazione - afferma Clementella - sarebbero molto veloci, garantendo facilità e tempestività di intervento”. Poi ci sarebbero anche i vantaggi della morfologia del terreno e dei collegamenti stradali: “La prima è ottima - spiega il sindaco di San Gemini - perché pianeggiante, e dal punto di vista ambientale è una zona lontana da poli industriali e libera da qualsiasi tipo di vulnerabilità antropica e naturale. E dal punto di vista dei collegamenti all’infrastruttura viaria, l’area è servita dalla viabilità della E45, a due passi dal raccordo autostradale Terni-Orte, servita dall’uscita di San Gemini sud-Terni nord. Ed è collegata anche alla città dalla SS 79 Ternana. Una soluzione che non esiste in alcuna delle altre 5 aree idonee proposte”.
E poi sarebbe anche una posizione baricentrica per la parte sud della regione. “Un ospedale qui - prosegue Clementella- sarebbe vicino alla città (tra l’altro è altissima la densità demografica di Gabelletta-Campitello-Borgo Rivo), ma fortemente aperto al territorio della provincia di Terni e non solo (penso a Narni, Amelia, Acquasparta, Montecastrilli, Avigliano Umbro, ma anche tutti i paesi della Valnerina, così come Spoleto, Rieti e, a nord, Massa Martana e Todi)”.
La proposta di San Gemini arriva tra l’altro dopo verifiche e analisi mirate. “Mi sono rivolto, per avere un supporto tecnico, all’architetto Luciano Marchetti, esperto urbanista, collaboratore dello studio Frankl, a sua volta allievo di Ridolfi. L’architetto Marchetti ha guidato la progettazione del Prg di San Gemini e conosce molto bene il territorio della Conca e delle aree vicine. Il suo parere concorda con quanto affermato, e cioè che quell’area, strategicamente ed urbanisticamente, è perfetta per un nuovo insediamento ospedaliero per la provincia di Terni e non solo. Se si vuole costruire l’ospedale nuovo e si vuole farlo in tempi brevi e non con i tempi biblici che le soluzioni proposte potrebbero rappresentare, questa - conclude il sindaco - sarebbe l’unica soluzione percorribile”.
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