attualità
Tra vincoli stringenti e scelte strategiche, il bilancio di previsione 2026–2028 del Comune mette in fila dati e obiettivi: approvazione entro il 31 dicembre per il terzo anno consecutivo, debito ridotto del 28,42%, 24 milioni di euro di investimenti e un Fondo Sindaco da oltre 2,8 milioni di euro per guidare lo sviluppo della città. Un bilancio che non si limita a subire i vincoli, ma li governa e li trasforma in una leva di sviluppo. È questo il messaggio politico che emerge dalla presentazione del bilancio di previsione 2026–2028 del Comune, illustrato dall’assessore Michela Bordoni (nella foto). Per il terzo anno consecutivo, l’amministrazione approva il documento contabile entro il 31 dicembre, nel rispetto delle regole di finanza pubblica, ma il dato più significativo, secondo l’assessore, è la visione che lo accompagna.
“Sono due gli obiettivi fondamentali del bilancio di previsione – spiega Bordoni -: mettere in sicurezza i conti del Comune dopo l’uscita dal dissesto e, allo stesso tempo, avviare un’analisi strutturale della spesa. Un lavoro complesso, portato avanti direzione per direzione, appalto per appalto, intervento per intervento, con una linea strategica chiara: internalizzazione delle manutenzioni, cura delle strade e potenziamento di alcuni asset comunali senza aumentare la spesa. È un lavoro che non si fa in poco tempo soprattutto perché per circa quarant’anni il Comune ha vissuto un immobilismo totale, esternalizzando tutto senza una vera valutazione della spesa”.
Sul fronte della solidità finanziaria, l’assessore Bordoni ha evidenziato alcuni dati chiave: dal 2022 al 2024/2025 il Comune ha registrato una riduzione complessiva della quota mutui pari al 28,42%, segno di un progressivo alleggerimento del peso del debito sulle casse comunali. Importanti anche gli investimenti: 24 milioni di euro sono stati destinati a mezzi e manutenzione stradale, con un forte ricorso all’internalizzazione degli interventi.
Sul tema delle imposte, poi, Bordoni è netta: “Abbiamo ancora un disavanzo di circa 7 milioni di euro da recuperare. Abbassare le tasse oggi significherebbe avere meno entrate e quindi meno servizi. Prima rendiamo solido il bilancio, poi potremo parlare di redistribuzione”. Tra le scelte politiche rivendicate con maggiore forza c’è la creazione del Fondo Sindaco per lo sviluppo di Terni. “Non è un fondo discrezionale, – dice ancora Bordoni – ma uno strumento di governo”, che nel triennio 2026–2028 vale complessivamente oltre 2,8 milioni di euro ed è destinato esclusivamente a interventi strategici. Un altro elemento di rilievo riguarda la gestione del dissesto: il 98,95% delle posizioni è stato definito e liquidato, un risultato che, secondo l’assessore Bordoni, “certifica la serietà del lavoro amministrativo svolto e consente oggi di guardare avanti con maggiore stabilità”.
Sul tema della riscossione, “migliorare la capacità di incasso non significa aumentare le tasse, ma rendere più equo il sistema, ridurre l’elusione e liberare risorse”. Un percorso che permette anche di ridurre il Fondo crediti di dubbia esigibilità e rafforzare i servizi. Il bilancio, ha rimarcato Bordoni, non prevede nuovo indebitamento nel triennio, mantiene gli equilibri certificati dal Collegio dei Revisori e non arretra sulla qualità dei servizi.
Non è mancato il riferimento al rapporto con la Regione Umbria. “La Regione ha scelto di aumentare le imposte, mentre noi, dentro vincoli molto stringenti, stiamo lavorando per non gravare ulteriormente sui cittadini e per fare di Terni il capoluogo della ripresa umbra. Non useremo un euro in più dei ternani per supplire a spese che competono alla Regione”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy