Attualità
Diecimila umbri a letto con l’influenza. E il picco deve ancora arrivare. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, che fa riferimento alla settimana tra l’8 e il 14 dicembre, quando sono stati studiati 114 casi di infezione respiratoria acuta e stimate 10,90 patologie gravi per ogni mille abitanti. Che per i numeri del Cuore verde (853 mila abitanti) si traduce in 9.383 malati. Stimando la curva di crescita, a Natale il numero ha superato le 10 mila unità. Sì perché nel giro di due settimane i numeri sono quasi raddoppiati. Il tasso di incidenza registrato nei sette giorni precedenti al monitoraggio di cui sopra si collocava al 7.10 per mille abitanti, la settimana ancora prima la quota era a 6.14. Un quasi raddoppio in 14 giorni rispetto ai quasi 11 casi per mille dell’ultimo report. Le tipologie di virus influenzali presenti in Umbria sono A, H1 e H3. In fase di sequenziamento anche il sottotipo H3N2, meglio noto come influenza K.
Secondo la primaria di Microbiologia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, la professoressa Antonella Mencacci, in Umbria già c’è e i primi giorni di gennaio scatteranno le verifiche microbiologiche. I dati di incidenza del virus in Umbria sono ancora inferiori rispetto alla media nazionale (tasso del 14 per mille) proprio perché in regione il sottotipo più trasmissibile è approdato dopo.
Stanno aumentando i ricoveri. Lo conferma Stefano Baglioni, direttore della struttura complesa di Pneumologia e Utir (Unità di terapia intensiva respiratoria). “Nell'ultima settimana - spiega Baglioni - abbiamo avuto dei ricoveri con polmonite in pazienti con influenza. Probabilmente il picco dovrebbe essere nei primi giorni dell'anno nuovo”. Nel complesso, dall’inizio della stagione - evidenzia l’Iss - i virus influenzali di tipo A risultano ampiamente dominanti (99,2%), rispetto ai virus di tipo B (0,8%). Tra i virus di tipo A, si osserva una proporzione crescente di virus appartenenti al sottotipo H3N2 (66,8% dei ceppi A sottotipizzati), sebbene anche i virus H1N1pdm09 stiano co-circolando fin dall’inizio della stagione”.
Le analisi di sequenziamento relative al gene HA di ceppi A(H3N2) attualmente circolanti in Italia evidenziano che il 81,8% si raggruppa nel nuovo “subclade K”, precedentemente denominato J.2.4.1.
“I virus appartenenti all’influenza K - fa sapere l’Istituto superiore di sanità - possiedono diverse mutazioni aminoacidiche aggiuntive nel gene HA rispetto ai ceppi inclusi nell’attuale vaccino per l’emisfero settentrionale. Tuttavia, i dati epidemiologici finora disponibili WHO.Disease outbreak news on seasonal influenza, 10 Dec. 2025 indicano che, benché i ceppi appartenenti al subclade K siano caratterizzati da un vantaggio evolutivo che ne aumenta la trasmissibilità, non si osserva un aumento nella severità delle manifestazioni cliniche. Inoltre, stime preliminari suggeriscono che i vaccini in uso continuano a proteggere dall’ospedalizzazione benché, sulla base dei dati ad oggi disponibili, non sia possibile stabilire la loro efficacia verso le manifestazioni cliniche della malattia”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy