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Umbria tra le mete più ambite del Capodanno. Lo dicono i numeri. Lo confermano le agenzie. Vamonos-Vacanze.it, tour operator specializzato in viaggi di gruppo, registra un netto incremento delle prenotazioni per le festività e cita il Cuore verde come seconda destinazione in Italia. “Tra le mete più richieste a livello internazionale - emerge dal report Vamonos - spiccano Brasile, Emirati Arabi, Malesia, Maldive e Repubblica Dominicana, tutte con partenza tra il 26 e il 29 dicembre. Molto prenotate anche le proposte più vicine, come Istanbul. In Italia spiccano il Salento e l'Umbria. Insieme ai classici di fine anno Sharm el Sheikh e alla Crociera Costa ai Caraibi”.
In generale sempre più viaggiatori scelgono di festeggiare il nuovo anno lontano da casa, “cercando esperienze autentiche e la possibilità di conoscere nuove persone", evidenziano dal tour operator, sottolineando come “la formula dei gruppi organizzati con tour leader continui a crescere soprattutto tra i 30 e i 55 anni”. E il Capodanno è uno dei periodi più indicati per partire. “La ricerca di nuove energie e di un inizio diverso spinge molti a scegliere un viaggio di gruppo, più sociale e più ricco di stimoli”, osservano gli analisti di Vamonos Vacanze. “Il 2026 si aprirà nel segno delle esperienze: chi parte a Capodanno vuole portare a casa qualcosa in più di una semplice foto”, sottolineano dal tour operator. E proprio l’Umbria lancia un modello di turismo esperienziale che si candida a diventare capofila in Italia.
Ecco l’Osservatorio
Nel Cuore verde arriva proprio l'Osservatorio del Turismo lento, esperienziale, inclusivo e sostenibile. La Regione lo definisce un “passaggio strategico per accompagnare la definizione del Regolamento regionale sugli itinerari del turismo lento e per rafforzare una delle vocazioni più identitarie e competitive dell'Umbria”. L'Osservatorio nasce come “gruppo di lavoro interdisciplinare, senza oneri per il bilancio regionale, con funzioni di studio, analisi e proposta”. Avrà il compito di supportare la giunta nell'elaborazione del Regolamento previsto dall'articolo 16 della legge regionale, chiamato a definire standard qualitativi e quantitativi delle infrastrutture del turismo lento, cammini, ciclovie, ippovie, itinerari turistico-culturali, con particolare attenzione all'accessibilità, all'inclusività e alla qualità dell'accoglienza. La centrale di monitoraggio avrà sede presso l'assessorato regionale al Turismo e sarà coordinato dalla direzione regionale competente. Ne faranno parte università, enti pubblici, associazioni di categoria, rappresentanze degli enti locali, organizzazioni del mondo agricolo, artigianale e turistico, soggetti legati alla mobilità dolce, allo sport, alla disabilità e alla promozione territoriale, oltre ai servizi regionali coinvolti nella programmazione e nella gestione delle infrastrutture del turismo lento.
Tra le funzioni dell'Osservatorio anche la possibilità di formulare proposte su formazione degli operatori, informazioni al turista, accoglienza non convenzionale, gestione dei cammini, intermodalità con il trasporto pubblico, fruibilità per le persone con disabilità e sviluppo di esperienze territoriali integrate.
Prenotazioni top
Dei numeri, si diceva. I livelli di prenotazioni delle strutture ricettive per il Capodanno sfiorano già il 100% in alcuni territori e nella maggior parte si collocano tra l’80 e il 95%. Dati Federalberghi Umbria. Un Capodanno “che si presenta molto positivo in Umbria in particolare nei nostri borghi e nelle nostre città del Natale, da Gubbio ad Assisi al Trasimeno”, spiega l’assessora regionale al Turismo, Simona Meloni. E le prenotazioni nei prossimi giorni potrebbero aumentare. Del resto il turismo regionale è stato definito dallo stesso assessorato “in forte crescita, con l’aumento di stranieri in doppia cifra e l’obiettivo superamento di quota 8 milioni di presenze entro l’anno”.
Sta funzionando quindi la prima campagna di promozione con focus sull’autunno e progetto Natale in Umbria, con risorse ad hoc dedicate ai Comuni. Nel biennio 2024–2025, secondo la Banca d’Italia, il comparto turistico umbro ha consolidato la fase di crescita avviata dopo la pandemia, registrando nel 2024 un incremento del 6,4 per cento delle presenze complessive e dell’11,6 per cento di quelle straniere. I flussi hanno interessato in modo diffuso l’intero territorio regionale, con un aumento particolarmente marcato nelle aree del Ternano, del Tuderte e dell’Alta Valle del Tevere. Le strutture extralberghiere hanno superato del 30 per cento i livelli pre-pandemici, confermando l’attrattività del turismo esperienziale e diffuso.
Il settore contribuisce in media per circa il 6 per cento al valore aggiunto regionale e rappresenta un comparto strategico per l’occupazione e la vitalità economica delle aree interne. L’obiettivo ora è rendere il fenomeno più strutturale. “Le politiche regionali - ha scritto la regione nell’ultimo Documento di economia e finanza regionale - saranno pensate per sostenere l’aumento della permanenza media dei visitatori, dato che, nonostante la sensibile crescita ottenuta nell’ultima annualità, risulta ancora inferiore rispetto alle principali regioni italiane.
Così come è necessario incentivare la presenza diffusa su base regionale evitando la concentrazione dei flussi in periodi e aree limitate del territorio che ingenera una distribuzione disomogenea dei benefici economici. L’obiettivo è quello di potenziare la capacità del sistema di tradurre i volumi turistici in un valore aggiunto stabile e ben distribuito”. Queste evidenze “impongono di orientare le politiche regionali verso un rafforzamento qualitativo di un’offerta sempre esperienziale, data dall’integrazione tra turismo, agricoltura, sport, ambiente, cultura e artigianato e una promozione della destinazione Umbria che torna ad orientarsi anche sui mercati internazionali”, conclude il Defr.
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