PERUGIA
Minimetrò, arrivano tre anni di costi aggiuntivi. Ma il Comune vara un piano per aumentare i ricavi. E’ tutto scritto nel Pef. Si parte con sette milioni di oneri straordinari, derivati da partite “non ricorrenti” - recita l’atto - riconducibili al “revamping del sistema di controllo della bigliettazione, nonché alle attività di manutenzione straordinaria in relazione alle prove ventennali, il tutto da completare complessivamente entro il 2028”.
Si tratta di lavori “ineludibili per poter conseguire i nulla osta delle autorità competenti a mantenere l’impianto in normale esercizio”. Anche a fronte del fatto che il mezzo non beneficia delle risorse del piano nazionale dei trasporti, il Comune ha “rappresentato alla Regione Umbria l’esigenza di un contributo, in parte di natura straordinaria, di almeno un milione di euro per l’anno finanziario 2026, da stanziare nel suo complesso anche con il provvedimento legislativo di assestamento di bilancio”.
Fin qui le maggiori spese. Ora l’incremento delle entrate, che prende l’abbrivio dalla “crescita dei ricavi inserita nel pef e recepisce un processo di indicizzazione dei ricavi da traffico al tasso medio annuo del 3,5%”. Come fare? Ecco la ricetta che l’amministrazione Ferdinandi dovrà mettere in campo: “Destinazione di tutti i bus turistici e commerciali a piazzale Umbria jazz; contrasto strutturato e continuativo alla sosta selvaggia; revisione-ampliamento della Ztl; infrastrutture e collegamenti con mobilità dolce verso le stazioni Minimetrò, con particolare riferimento a Pian di Massiano; azioni varie, compresa la segnaletica, per favorire la connessione tra Brt e minimetrò alla stazione di Fontivegge”, è scritto nella delibera.
I i ricavi - è riportato testuale - sono stati stimati sulla base di track record, “ferma la disciplina della tariffa integrata Unico Perugia (UP) ipotizzando tuttavia il riconoscimento, a partire dall’anno 2026, di un indennizzo economico annuo compensativo per Minimetrò per mezzo milione Iva esclusa”.
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