1925-2025
Si è spenta all’età di cento anni, nella sua casa di Torrimpietra, alle porte di Roma, Maria Sole Agnelli, figura di primo piano della storia familiare Agnelli e testimone discreta ma autorevole di un secolo di vita italiana. Era nata a Villar Perosa, nel Torinese, il 9 agosto 1925, figlia di Edoardo Agnelli e di Virginia Bourbon del Monte.
Ultima di una generazione che ha segnato profondamente l’industria, la cultura e la società del Paese, Maria Sole ha attraversato il Novecento con eleganza e riservatezza, mantenendo sempre una forte identità personale. Cresciuta tra Torino e le colline piemontesi, ha condiviso l’infanzia e la giovinezza con i fratelli Clara, Gianni, Susanna, Giorgio, Cristiana e Umberto, legami che hanno accompagnato tutta la sua vita.
In prime nozze sposò il conte Ranieri Campello della Spina, con il quale si trasferì in Umbria, a Campello sul Clitunno. Rimasta vedova, si risposò successivamente con il conte Pio Teodorani-Fabbri. Proprio in Umbria Maria Sole Agnelli scelse di impegnarsi direttamente nella vita pubblica, diventando negli anni Sessanta una delle poche donne a ricoprire un ruolo istituzionale di rilievo.
Dal 1960 al 1970 fu infatti sindaca di Campello sul Clitunno, eletta con un consenso quasi unanime: 850 voti su 1.200 aventi diritto. Durante il suo mandato si dedicò con attenzione alla manutenzione delle infrastrutture, al rinnovamento delle scuole e alla tutela del patrimonio storico e naturalistico, valorizzando in particolare le Fonti del Clitunno, simbolo identitario del territorio. Il suo fu un amministrare concreto, lontano dai riflettori, ma profondamente radicato nella comunità.
Accanto all’impegno istituzionale, Maria Sole coltivò una grande passione per lo sport e l’ippica. Dirigette una prestigiosa scuderia di cavalli da competizione e nel 1972 uno dei suoi purosangue, Woodland, conquistò la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Monaco, portando il suo nome sulla scena sportiva internazionale.
Dopo la scomparsa dei fratelli, Maria Sole divenne un punto di riferimento per l’intera famiglia Agnelli, custode della memoria e degli affetti. In un’intervista rilasciata a La Stampa nel 2013 ricordò con affetto e sincerità i rapporti familiari: «Gianni era un uomo dal fascino e dall’ironia fuori dal comune, ma con me era spesso dispettoso. Susanna era prepotente, ma per me anche un’amica. Il mio fratello preferito era Umberto, forse perché il più piccolo, forse per il suo buon carattere».
Il suo contributo alla cultura italiana è stato significativo. Fu presidente della Fondazione Agnelli per quattordici anni e, nel 1962, in qualità di sindaca di Campello sul Clitunno, fu tra le promotrici e sostenitrici della nascita della Fondazione del Festival dei Due Mondi. Una visione pionieristica che contribuì a trasformare Spoleto in uno dei più importanti poli internazionali dell’arte, della musica e del teatro.
La Fondazione Festival dei Due Mondi ha espresso profondo cordoglio per la sua scomparsa, avvenuta il 26 dicembre 2025, ricordandola come una figura capace di unire senso civico, patrimonio culturale e visione sociale, incarnando lo spirito di dialogo e apertura che ancora oggi anima il Festival.
Maria Sole Agnelli lascia un’eredità fatta di impegno, cultura e discrezione. La sua vita, attraversata da responsabilità pubbliche e passioni private, resta un esempio di dedizione alle istituzioni e alle comunità, e una fonte di ispirazione per le generazioni future.
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