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Umbria

Natale, festeggiano a casa tre famiglie su quattro. A tavola vincono i piatti della tradizione

Catia Turrioni

24 Dicembre 2025, 06:38

Natale

Gli umbri preferiscono trascorrere le feste in famiglia

Tre famiglie su quattro festeggiano in famiglia. Per la cena della Vigilia e il pranzo di Natale si scelgono i prodotti della tradizione con un occhio particolarmente attento al portafoglio: l’obiettivo è quello di restare, in media, sotto i trenta euro a persona. A dirlo è un sondaggio di Confesercenti sui consumi alimentari e nei pubblici esercizi condotto con Ipsos in tutte le regioni italiane.


Il quadro che emerge è chiaro: la spesa stimata a livello nazionale è pari a circa 3,3 miliardi di euro, in lieve calo (circa -5%) rispetto allo scorso anno. Un dato che racconta due spinte parallele: la voglia di festeggiare, tra tradizioni ed eccellenze della gastronomia, e una maggiore attenzione al budget, con scelte più controllate. “Guardando al budget individuale, la Vigilia resta il momento più carico - evidenzia una nota di Confesercenti - Chi organizza il menù, prevede una spesa media per acquisti alimentari e cene fuori di 62,02 euro a persona (dai 66,31 del 2024), contro i 57,42 euro del pranzo del 25 dicembre (da 60,79). In entrambi i casi, comunque, oltre un consumatore su tre cercherà di tenersi sotto i 30 euro. Nel complesso, la spesa stimata per cena di Vigilia e pranzo di Natale è pari a circa 119 euro a persona, poco più del 5% in meno dello scorso anno. Un ritocco al ribasso che segnala una prudenza crescente delle famiglie, su cui pesa l’erosione del potere d’acquisto. Che nel lungo periodo emerge chiaramente: nel 2015 la spesa media complessiva era 99 euro, circa il 20% in meno dei 119 euro stimati oggi (Vigilia + pranzo).

Ma con un’inflazione alimentare intorno al 34% in dieci anni, a prezzi 2015 la spesa attuale equivale a circa 79 euro: in pratica l’inflazione si è “mangiata” un quinto del panettone”.
Sul menù, a casa o al ristorante, vince la tradizione: la Vigilia resta legata al pesce, mentre il pranzo di Natale conferma la centralità delle carni, con ricette che cambiano da territorio a territorio.

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