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FOLIGNO

L'86enne libraio dell'arte Giovanni Carnevali: "Custodisco storia e cultura in 150 mila volumi"

"L'ultimo ordine me l'hanno fatto da Shanghai"

22 Dicembre 2025, 09:15

L'86enne libraio dell'arte Giovanni Carnevali: "Custodisco storia e cultura in 150 mila volumi"

Centocinquantamila volumi d’arte stipati tra stanze e magazzini: è il regno silenzioso di Giovanni Carnevali, 86 anni, barba bianca e memoria lucidissima. A Foligno è il libraio dell’arte, figura storica e punto di riferimento per studiosi, antiquari e collezionisti di tutto il mondo. Tra scaffali ordinati e apparentemente infiniti, continua a muoversi con lo sguardo di chi non ha mai smesso di cercare.

Sacrificio, impegno e passione: così si riassume il percorso di Giovanni Carnevali, libraio dell’arte che ha costruito una libreria di studio unica nel suo genere. Un lavoro di nicchia, nato da decenni di viaggi, fiere e intuizioni, che oggi mette in relazione la città con i principali circuiti internazionali del libro d’arte, da Shanghai a Oslo.

Qui i libri non si leggono soltanto: si consultano, si studiano, si cercano come strumenti di lavoro. Coprono tutti i settori dell’arte - dice Giovanni - con una predilezione per la storia dell’arte umbra, ma viaggiano lontano. Grazie a internet, gli ordini arrivano da ogni parte del mondo. L’ultimo è arrivato dalla Cina, da una città della regione di Shanghai: quattro milioni di abitanti, architettura futuristica. Cercavano una monografia su un pittore dell’Ottocento”.

Questa specializzazione “nasce camminando. Francoforte, Varsavia, Torino, mostre e fiere di antiquariato in tutta Europa. Così si costruisce una libreria come questa. All’inizio c’è anche un incontro decisivo: quello con il collezionista folignate Giuseppe Fongoli, che cinquant’anni fa mi chiese il Bartsch illustrato di pittori e incisori dalle origini ai nostri giorni. Un’opera monumentale in 43 volumi che io non conoscevo, perché allora quasi introvabile. La traccia mi porta a Lipsia, storico cuore dell’editoria della Germania dell’Est”.

Per Giovanni Lipsia è anche musica. Racconta: “Una sera, uscendo da un ristorante, restai immobile davanti alla Thomaskirche. Dall’interno del campanile, un fiato solitario suonava i mottetti dell’Avvento di Bach. Un momento che mi segnerà per sempre”.

Quelle opere arrivano anche a Foligno, alle mostre di Todi e Assisi. Poi l’incendio del palazzo del Vignola: morti, esposizioni distrutte, metà della Thieme Becker ridotta in cenere. Un colpo durissimo. Eppure, con i volumi rimasti, Giovanni Carnevali riesce comunque a venderne 24 in Italia e all’estero. Anche questo mestiere è resistenza.

Tra questi scaffali sono passati grandi studiosi: Zeri, Toscano, nomi che hanno orientato e rafforzato il suo percorso. Oggi la libreria Editoriale Umbra è tra le venti al mondo specializzate in questo settore.

Ha iniziato da giovane, in via Mazzini, quando la libreria era ancora un luogo da costruire e i viaggi, soprattutto in Toscana, servivano a inseguire titoli rari e occasioni impreviste. Centocinquantamila libri? “Una follia”, sorride oggi Carnevali, senza rinnegare nulla. Tra i ricordi più vivi ci sono quelli legati alla Norvegia e a Oslo, dove in una libreria scovò tre Divine Commedie stampate subito dopo l’edizione folignate del 1472. Provenivano dalla biblioteca di un ex ambasciatore norvegese a Roma. Provò a coinvolgere le istituzioni locali e umbre, ma era domenica: nessuna risposta. Così ne acquistò una, ad un prezzo altissimo, affidandosi ancora una volta all’istinto. Quel libro riemerge anni dopo in una storia di amicizia.

Cinquanta anni fa, a una mostra, Carnevali aveva conosciuto Luca Biolato, addetto culturale dell’ambasciata italiana a Varsavia e anche lui folignate. Il tempo li aveva resi amici. Quando Biolato, ormai in pensione, gli chiese un regalo speciale per la moglie, Carnevali non ebbe dubbi: gli propose proprio la Divina Commedia di Oslo. Un acquisto che aveva il sapore del cerchio che si chiude, perché Biolato stava tornando a vivere in Norvegia. E quel libro, ancora una volta, trovava la sua strada.

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