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Città di castello

Riqualificazione lavoratori Sigit: arriva il plauso dalla Regione

L’assessore De Rebotti sul percorso intrapreso alla scuola Bufalini: “Uso corretto delle politiche attive e formazione che diventa opportunità”

21 Dicembre 2025, 12:09

Riqualificazione lavoratori Sigit: arriva il plauso dalla Regione

Dopo l’attenzione suscitata nei giorni scorsi dal percorso di riqualificazione dei lavoratori Sigit, arriva ora il riconoscimento ufficiale della Regione Umbria. A sottolineare il valore dell’esperienza avviata a Città di Castello è l’assessore regionale allo sviluppo economico e al lavoro Francesco De Rebotti, che indica il progetto come un esempio concreto di politiche attive capaci di accompagnare le transizioni industriali senza disperdere occupazione.

“Il caso Sigit e il lavoro svolto insieme alla scuola di arti e mestieri Bufalini – afferma De Rebotti – dimostrano che il programma Gol sta funzionando e che la collaborazione tra istituzioni, enti di formazione e imprese può produrre risultati reali”. Un plauso esplicito al ruolo della storica scuola tifernate, definita dall’assessore “un presidio fondamentale del territorio, dove la formazione diventa opportunità e crescita”.

Il percorso coinvolge i dipendenti dello stabilimento di San Giustino impegnato in una delicata fase di riconversione produttiva. Nell’ambito del programma Gol, Garanzia di occupabilità dei lavoratori, finanziato dal Pnrr e attuato in Umbria tramite il Piano attuativo regionale, sono stati attivati corsi costruiti su misura per rispondere alle nuove esigenze aziendali. Dieci lavoratori, di cui sette donne, frequentano un corso di 300 ore di saldatura, mentre altri sono impegnati in percorsi di riqualificazione in ambito elettrico.

È il primo progetto di questo tipo in Umbria legato a un contratto di solidarietà difensivo e uno dei primi in Italia dopo l’entrata in vigore della nuova normativa sulla Cigs nel 2025. “Non lasciare indietro nessuno e accompagnare l’innovazione sostenendo i lavoratori – conclude De Rebotti – è il modo corretto di intendere le politiche attive”.

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