Gualdo Tadino
Torna per la decima edizione il presepe vivente Venite Adoremus, organizzato e realizzato dall’associazione culturale Capezza negli orti dell’Istituto delle suore del Bambin Gesù di Gualdo Tadino, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino e la collaborazione con l’Istituto Bambin Gesù.
Ancora una volta lo splendido scrigno racchiuso tra le mura di uno dei quartieri storici del centro cittadino ospiterà la rievocazione della Natività di Cristo, secondo l’interpretazione e la sensibilità, la devozione e l’incanto della grande arte rinascimentale italiana.
Un allestimento che sembra protetto dallo scorrere dei secoli dalle mura del convento e che ridona vita e nuova luce alle sue architetture, tramite la narrazione delle umili attività lavorative e artigianali dell’Appennino umbro, il riadattamento delle vetuste strutture e la creazione di nuove suggestive scenografie, la messinscena di emozionanti quadri animati, la cura riservata ai costumi e ai dettagli dell'epoca, il grande pregio artistico della rappresentazione.
Il presepio - che prenderà vita dalle 17 alle 19.30 del 26 dicembre e vedrà una replica, sempre allo stesso orario, il 27 e 28 dicembre e il 6 gennaio, in occasione dell’Epifania - sarà infatti quest’anno ispirato alla “Adorazione dei Magi”. Questo dipinto a tempera su tavola è stato realizzato da Domenico Veneziano ed è databile tra il 1439-1441, è oggi conservato nella Gemäldegalerie di Berlino.
Nella cornice della Capezza, protetto nello scrigno del Convento del Bambin Gesù, il presepe vivente racconterà il mistero della Natività di Cristo, immergendo i protagonisti e i visitatori nella suggestiva sacralità del paesaggio appenninico umbro-marchigiano - con le sue nobili e vetuste architetture, i suoi campi e i suoi orti coltivati - nell’illustrazione delle umili attività umane descritte o semplicemente suggerite dal pittore, nella vivacità della rappresentazione affidata alla presenza di animali conosciuti o esotici e, soprattutto, nello stupore dorato degli abiti indossati, pari a quelli dei personaggi di un racconto di fate.
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