LA STORIA
Il Natale a Mucciafora
Mucciafora, piccolo borgo sospeso a 1070 metri nella valle del Tissino, è un luogo dove storia, natura e leggenda si intrecciano. Con appena otto abitanti che vivono qui tutto l’anno, il paese non è mai davvero vuoto: come racconta Ludovica Ranieri, 26 anni, consigliera della Pro Loco dal 2021, "un borgo vuoto non significa che sia abbandonato. Noi torniamo sempre e organizziamo tantissimi eventi, per far scoprire questo posto alle persone, che rimangono meravigliate. E' un paese molto piccolo, ma grazie alla comunità mucciaforina, riusciamo a renderlo vivo, soprattutto l'estate, ma non solo, poichè adesso stiamo organizzando eventi tutto l'anno, riprendendo le vecchie tradizioni, ma adattandole anche ai nostri giorni".
Tra le tradizioni più suggestive di Mucciafora ci sono quelle natalizie. In passato, il Focone e le ‘ntusse erano i protagonisti assoluti della Vigilia: grandi torce di ginepro e ginestra, che venivano accese in piazza e girate all’unisono dagli uomini fino a notte fonda. "Un'usanza antichissima, che speriamo un giorno di riprendere", racconta Ludovica, sottolineando l’importanza di trasmettere questi rituali alle nuove generazioni.

Il Focone di Natale
Oggi, le feste natalizie a Mucciafora si vivono attraverso momenti di partecipazione collettiva e laboratori per i più piccoli. Quest’anno i bambini hanno realizzato un angioletto da appendere all’albero e scritto le loro letterine a Babbo Natale, che verranno poi consegnate durante la festa. Inoltre, ogni abitante porta un proprio addobbo e scrive un bigliettino di augurio, che viene appeso sull’albero della piazza, simbolo di comunità e condivisione. La serata si anima con la presenza dello zampognaro, giochi come la tombola e momenti conviviali che riscaldano il borgo.

Le tradizioni
Il Natale a Mucciafora si apre con un evento unico: il Fuoco della Venuta e la Casa della Madonna, che riunisce l’intera comunità nel segno della fede e della tradizione. Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, si accendono i grandi falò che illuminano la Valnerina, indicando agli angeli la via per trasportare la Santa Casa da Nazareth a Loreto.

Il Fuoco della Venuta
Questa tradizione affonda le radici nel XIII secolo, quando i Crociati, espulsi dalla Terra Santa, avrebbero trasportato le pietre della Santa Casa fino a Loreto. La credenza che la Santa Casa sorvoli la Valnerina lega il borgo al percorso dei pellegrini, diffondendo in tutta la regione il culto della Madonna di Loreto.

Babbo Natale e la consegna dei doni
A tavola non mancano le lenticchie e i maccheroni dolci, tradizione che accompagna la celebrazione del Fuoco della Venuta e augura prosperità per l’anno nuovo. Anche se molti mucciaforini vivono a Roma o nelle province limitrofe, tornano ogni anno per queste feste, mantenendo viva la memoria delle tradizioni e il legame con il borgo.

I piatti tipici
Mucciafora, con il suo centro storico, le chiese antiche e le terrazze panoramiche, è un luogo dove passato e presente si fondono. Ogni angolo racconta storie di ghibellini e papalini, di castelli distrutti e ricostruiti, di vicende partigiane e della strage del 1943. Camminare per i suoi vicoli significa percorrere secoli di storia, respirare l’aria della montagna e scoprire come anche un borgo minuscolo possa custodire tesori culturali e tradizioni senza tempo. E in inverno, con il Natale che illumina le piazze e il cielo, Mucciafora si trasforma in un luogo magico, dove il fuoco, la luce e la comunità ricordano a tutti che la memoria e le radici sono ciò che tiene viva una comunità.

I biglietti da appendere sull'albero di Natale
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