RAPPORTO PENDOLARIA
L’Umbria è la regione con i treni più vecchi d’Italia. Lo dice Pendolaria 2025, l’annuale rapporto sul trasporto ferroviario redatto da Legambiente. I dati sono schiaccianti. I 57 convogli del Cuore verde monitorati hanno un’età media di 20,8 anni, contro una media nazionale di 14,7 anni. Subito dietro i treni campani, con 19 anni di età. Altro record nazionale: dei 57 treni regionali oggetto del rapporto, il 91,1% supera i 15 anni di servizio.
La media del Belpaese è 39,4%. In questo caso la prima regione che si colloca dietro l’Umbria è il Molise con 79 anni. “Va sottolineato il caso dell’Umbria - è scritto in Pendolaria 2025 - dove l’età media è ancora estremamente elevata in particolare a causa dell’anzianità del parco rotabili della ex Ferrovia centrale umbra. Nel 2023 si sono concluse le procedure per la realizzazione di una gestione unitaria di tutti i serivizi ferroviari di interesse regionale e locale; con la sottoscrizione dell’Atto integrativo al contratto di servizio con Trenitalia sono previsti investimento per il materiale rotabile per 172,7 milioni, con una compartecipazione regionale di 50.9 milioni, e l’acquisto di 13 nuovi treni tra il 2024 e il 2026 (un nuovo treno è stato messo in servizio nel 2024), oltre al revamping di 4 Minuetto per una spesa di 10 milioni da parte della Regione”.
Più in generale “i contratti di servizio di lunga durata sottoscritti da Trenitalia con le Regioni e le Orovince autonome hanno consentito ingenti investimenti dedicati al rinnovo del servizio regionale: tra il 2028 e il 2027 sono oltre 7 i miliardi di euro dedicati al rinnovo della flotta regionale. Sono già in esercizio 931 nuovi treni regionali (trani elettrici a doppio piano Rock, monopiano Pop, monopiano Jazz, elettrici doppio piano Vivalto, diesel monopiano Swing e ibridi Blues) che al 2027 arriveranno a quota 1061”.
Altro focus sul numero dei treni regionali offerti ai passeggeri. In un apposito grafico risulta che nel Cuore verde dal 2009 al 2024 l’offerta di servizi ferroviari a livello territoriale sono andati progressivamente scemando. Anche qui incide l’ex Fcu, che ha chiuso i battenti nel 2017 per poi riaprire l’anno dopo ma solo per la tratta Perugia-Città di Castello. Il trafitto fra il capoluogo e Terni dovrebbe riaprire entro il giugno del 2026: l’intevento di ripristino a tutt’oggi in corso d’opera è stato infatti finanziato con Pnrr e deve rispettare il termine ultimo de giugno 2026 per il collaudo.
Vengono anche elencate le opere infrastrutturali programmate ma per cui mancano i finanziamenti.
“Nelle Marche, in Umbria e Abruzzo: il collegamento Pm228-Castelplanio con by-pass di Albacina (1.033 milioni mancanti); la velocizzazione e il potenziamento della Foligno-Perugia-Terontola (83 milioni mancanti); il raddoppio della Terni-Spoleto (1.595 milioni mancnati); la velocizzazione della Terni-Rieti-L’Aquila (154 milioni mancanti); il raddoppio Interporto d’Abruzzo-Pescara-Chieti (1.149 milioni mancanti)”.
Senonché sul piano infrastrutturale il nuovo Documento di economia e finanza regionale (Defr) mette in evidenza gli stati di avanzamento su questi fronti, con tanto di annunci. “Nel corso del 2026 - scrivono i tecnici di Palazzo Donini - giungeranno a compimento importanti interventi per l'ammodernamento e il potenziamento della rete ferroviaria umbra. Sulla direttrice nazionale Orte-Falconara, Rfi si prevede nel 2026 il completamento per fasi del raddoppio della tratta Spoleto-Campello, un traguardo fondamentale per aumentare la capacità e la regolarità del servizio. Per il raddoppio della tratta Spoleto-Terni, dopo la conclusione della revisione progettuale, si attende l'avvio dell'iter autorizzativo. Proseguono inoltre le attività per il potenziamento della linea ferroviaria Foligno-Perugia-Terontola, infrastruttura di raccordo strategica tra la trasversale Orte-Falconara e la linea Roma-Firenze. L'intervento, che costituisce la prima fase funzionale di un più ampio programma di velocizzazione, prevede l'adeguamento di diverse stazioni, la soppressione dei passaggi a livello e interventi di consolidamento. Già completati i lavori di consolidamento del rilevato nella tratta Foligno-Assisi, le attività per il 2026 si concentreranno sull'avanzamento degli iter autorizzativi e progettuali per l'adeguamento delle stazioni: in particolare, è in corso la Conferenza di Servizi per il Piano Regolatore Generale della stazione di Assisi e si sta avviando la nuova progettazione di fattibilità per quella di Ellera. Si ribadisce la strategicità di promuovere lungo la linea direttissima Roma-Firenze la realizzazione di una stazione Alta velocità Medioetruria e delle infrastrutture per la sua accessibilità multimodale”.
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