SPOLETO
Invimit ha aggiudicato l’ex convitto femminile a una primaria società di gestione del risparmio (Sgr) per realizzare una senior living, ossia una casa di riposo. Lo si apprende dal portale della società del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) che nel proprio portafoglio immobiliare aveva lo stabile di 5.360 metri quadrati che si allarga tra viale Matteotti, piazza Carducci e via Campo dei fiori, ossia nel cuore del centro storico. Da verifiche compiute dal Corriere dell’Umbria con Invimit è emerso che per l’aggiudicazione, che è comunque avvenuta, sono in corso gli ultimi passaggi burocratici che richiederanno ancora un paio di settimane, al termine delle quali sarà reso noto sia il valore economico dell’operazione sia la società che si è aggiudicata l’ex convitto femminile nell’ambito della missione Regenera di Invimit per il recupero del patrimonio immobiliare pubblico non utilizzato.
L’ex convitto femminile, infatti, versa di fatto in stato di abbandono da oltre 20 anni anche se nel 2019, dietro sollecitazione dell’amministrazione comunale, Inps ha eseguito un intervento di riqualificazione delle mura perimetrali, dando decoro agli spazi pubblici con cui confina lo stabile, a cominciare dai giardini pubblici di viale Matteotti, ma anche a piazza Carducci, dove ha sede il liceo classico e linguistico.
Una volta che sarà svelata la Sgr aggiudicataria dell’ex convitto femminile sarà verosimilmente possibile capire anche il valore economico degli interventi di recupero dell’edificio distribuito su tre piani fuori terra, che almeno per ora si intende destinare a casa di riposo. Anche i tempi del futuro cantiere, considerate le dimensioni dell’immobile, rappresentano un’incognita che si spera possa essere sciolta, almeno sommariamente, nelle prossime settimane.
La primaria Sgr che ha ottenuto negli ultimi giorni l’aggiudicazione dell’ex convitto femminile da Invimit si era fatta avanti l’estate scorsa, presentando un’offerta di investimento non vincolante, a cui la società del Mef ha fatto seguire un avviso aperto per sondare se sul mercato ci fossero altre società interessate allo stabile di piazza Carducci. In particolare, considerata la rilevanza economica dell’operazione, la procedura era stata aperta a soggetti “con un valore di asset correnti e in gestione non inferiore a un miliardo di euro” e “specializzate in operazioni di sviluppo immobiliare, mediante schemi d’investimento, per almeno 60 mila metri quadrati negli ultimi tre anni e a condizione che per ciascun anno siano stati comunque sviluppati almeno 10 mila mq”. Alla fine, però, l’aggiudicazione è avvenuta in favore della Sgr che per prima si era fatta avanti con un’offerta d’investimento non vincolante.
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