SAN GIUSTINO
Per Natale non chiedono regali, ma certezze. Il desiderio è uno solo: continuare a lavorare e costruirsi un futuro più solido. È questo lo spirito con cui i dipendenti dello storico stabilimento Sigit di San Giustino stanno affrontando una fase delicata di transizione industriale, rimettendosi in gioco attraverso la formazione. Dieci lavoratori, sette donne e tre uomini con un’età media di circa 50 anni, stanno frequentando un corso di saldatura e lavorazioni metalliche nei laboratori della Scuola di arti e mestieri Bufalini.
Il percorso formativo, iniziato a metà ottobre e in conclusione a gennaio, nasce per rispondere alle nuove esigenze produttive dell’azienda, attiva dal 1972 nel soffiaggio di materie plastiche e oggi impegnata in una riconversione verso la realizzazione di un dispositivo medico.
Un cambiamento profondo, che richiede nuove competenze e professionalità specifiche. Proprio per questo la formazione diventa una leva decisiva per il mantenimento dei livelli occupazionali. Il corso, della durata di 300 ore, è stato costruito su misura con docenti interni alla Bufalini e affianca i lavoratori in un passaggio tutt’altro che semplice: dal mondo della plastica a quello del metallo. Altri 15 dipendenti Sigit sono inoltre coinvolti in un secondo percorso formativo dedicato alla parte elettrica.
“Siamo fiduciosi, anche se preoccupati – spiega Maurizio Celestini a nome dei colleghi – ma siamo un gruppo coeso e affronteremo insieme le difficoltà per difendere il nostro posto di lavoro”.
Tutte le attività rientrano nel Programma Gol - Garanzia di occupabilità dei lavoratori, finanziato dal Pnrr e attuato in Umbria attraverso il Piano attuativo regionale. Si tratta del primo progetto Gol in contratto di solidarietà a livello regionale e tra i primi in Italia.
“Trovarsi davanti persone adulte che scelgono di rimettersi in gioco con questa determinazione è entusiasmante”, racconta Alvaro Bianconi, storico docente della Bufalini. Un impegno che ha anche un forte valore umano, come sottolinea il direttore Marco Menichetti: “La formazione accompagna i cambiamenti industriali senza lasciare indietro nessuno”.
Sulla stessa linea il presidente Giovanni Granci, che evidenzia anche l’importanza della presenza femminile in settori tecnici specialistici. I lavoratori, pur consapevoli delle incertezze legate ai tempi e al mercato del nuovo prodotto, guardano avanti con determinazione. Un esempio di rete virtuosa tra formazione, imprese e istituzioni, sottolineato anche dai sindaci di Città di Castello e San Giustino, Luca Secondi e Stefano Veschi.
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