"A gennaio apriamo i rubinetti". L'assessore Meloni annuncia l'arrivo dell'acqua da Montedoglio per il Trasimeno

“Abbiamo perso 20 anni, ma non la speranza”. L'assessore regionale ai Laghi, Simona Meloni, non nasconde la soddisfazione. Da gennaio, l’acqua da Montedoglio arriverà finalmente al Trasimeno. La pompa per il filtraggio è arrivata a Tuoro sul Trasimeno nei giorni scorsi, e il suo funzionamento è stato illustrato ieri mattina alla presenza tra gli altri, dei rappresentanti dell’Unione dei Comuni, dell’Università degli Studi di Perugia, della struttura del commissario straordinario Nicola Dell’Acqua e di Afor.

“In questi giorni partiremo con il cantiere per arrivare ad aprire il rubinetto tra fine gennaio e inizio febbraio - ha spiegato Meloni durante il punto stampa - Il lavoro fatto fin qui ci consentirà di avere, per tutto il 2026, 200 litri d’acqua al secondo”. Tradotto, il livello del lago si innalzerà di circa 10 centimetri. L’attivazione del sistema richiederà opere edili e idrauliche necessarie all’installazione e al collegamento dell’impianto, con la parte operativa dei lavori che sarà curata da Afor.

L’approccio avuto dalla Regione - ha aggiunto Meloni - consente di avere “più punti di adduzione”, come dal torrente Paganico che nei prossimi mesi continueremo a monitorare. Lì avremo quegli 800 litri al secondo dell’accordo di programma che prevede l’apertura da novembre ad aprile. È un grande risultato di squadra che riporta al centro il lago Trasimeno.

Gli interventi non si fermeranno qui: entro metà gennaio partiranno i primi lavori a Isola Maggiore con il ripristino dello scalo merci. Già confermato il finanziamento per il ripristino di un tratto del sentiero di San Francesco, danneggiato dalla frana dello scorso agosto, con avvio dei lavori previsto tra febbraio e marzo. Sul fronte delle darsene, sono stati sbloccati 1 milione e 780 mila euro: gli interventi prenderanno il via tra febbraio e marzo a San Feliciano (due darsene), per poi proseguire a Sant’Arcangelo darsena pescatori e successivamente la darsena Mancinelli. Quindi, i lavori su fossi e canali a Moiano, Paganico e Maranzano.

Per quanto riguarda i dragaggi, Meloni ha spiegato che “con l’attuale livello del lago (-166, tra i più bassi della storia, ndr) la draga tradizionale non è una soluzione praticabile nell’immediato”. Grazie al lavoro delle associazioni abbiamo visto che è possibile arrivare ad altre frontiere di dragaggio: stiamo cercando soluzioni e mezzi alternativi, anche più piccoli, per capire quando e come intervenire anche nel 2026.

Ad andare più nei dettagli tecnici è stato Sandro Costantini, dirigente del servizio Rischio idraulico della Regione Umbria. “L’acqua di Montedoglio è, per aspetti ecosistemici, non direttamente compatibile con quella del Trasimeno e necessità di essere filtrata per trattenere le specie aliene (come le uova del pesce siluro) che potrebbero alterare flora e fauna del lago. Abbiamo già verificato col filtro pilota l’efficacia del sistema. Lavoriamo poi per installare un sistema di filtraggio più complesso nel Paganico per garantire l’arrivo di 800 litri al secondo nel periodo invernale”. Quando anche questo filtro sarà a regime, “saremo in grado di innalzare il livello di oltre 10 centimetri in 3/4 mesi”, ha aggiunto il dirigente. A regime, quindi, l’acqua di Montedoglio farà crescere il livello di circa 20 centimetri. Costantini ha poi spiegato che vanno anche avanti “i progetti più costosi per portare l’acqua dalla diga di Valfabbrica, o realizzare l’invaso per portarla dalla Caina o dal torrente Niccone”. Ma se vedranno la luce, lo faranno tra decine d’anni.