Castiglione del Lago
Ieri massiccia adesione tra i lavoratori di Unicoop Etruria alla giornata di sciopero indetta dalle organizzazioni Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per contrastare il piano industriale presentato dalla neonata cooperativa, che prevede consistenti cessioni di punti vendita, esuberi e un forte ridimensionamento delle sedi amministrative.
In Umbria, secondo quanto fanno sapere i sindacati, nel magazzino e nella sede amministrativa di Castiglione del Lago si parla rispettivamente dell’80 e 60 per cento di astensione dal lavoro, mentre molti punti vendita del territorio regionale sono riusciti ad aprire solo con difficoltà.
Numerosi i lavoratori intervenuti al presidio davanti alla sede castiglionese di Unicoop Etruria. Oltre ai rappresentanti sindacali, erano presenti anche vari rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, con i sindaci Matteo Burico (Castiglione del Lago), Fausto Risini (Città della Pieve), Luca Dini (Paciano) e Sandro Pasquali (Passignano sul Trasimeno) - anche a dimostrazione della preoccupazione per le conseguenze socio-economiche che un ridimensionamento di un’impresa importante come Unicoop Etruria potrebbe avere in questo territorio –, e i consiglieri regionali Cristian Betti, Fabrizio Ricci e Nilo Arcudi.
Sulla vicenda era intervenuta il giorno precedente anche la stessa Unicoop Etruria per fornire elementi di chiarezza verso soci, lavoratori e comunità dei territori in cui opera. Rispetto alle cessioni dei punti vendita, la cooperativa afferma che “ogni caso sarà trattato con attenzione ai lavoratori e massima trasparenza. Nei territori dove è prevista una riorganizzazione, lavoreremo affinché vi sia continuità occupazionale. Ribadiamo la volontà e l’obiettivo della salvaguardia complessiva dei posti di lavoro. Sono già state stanziate risorse adeguate e verranno individuate le modalità più efficaci per la tutela delle persone. Sono previsti inoltre investimenti in formazione dei lavoratori”.
Per quanto riguarda il magazzino di Castiglione del Lago, “non è prevista alcuna riduzione né ridimensionamento delle strutture logistiche: al contrario, sono programmati investimenti per l’adeguamento delle strutture”.
Ciò che preoccupa più i sindacati è il futuro della sede amministrativa di Castiglione per cui i sindacati chiedono che le siano affidate precise funzioni e il mantenimento di un numero importante di lavoratori, anche con l’attivazione dello smart working per dialogare a distanza con la sede di Vignale. “Eventuali esuberi possono essere ricollocati nel magazzino”.
Intanto, lunedì 22 è previsto un incontro tra i vertici della Regione Umbria, sindacati e azienda da cui ci si augura possano uscire delle certezze.
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