ASSISI
Un summit per fare squadra e presentare anche in Umbria e nella città serafica - cuori del francescanesimo - il progetto delle Vie di San Francesco che qualche mese fa sono state riconosciute dal Consiglio d’Europa come itinerario culturale che unisce dodici Paesi attraverso cammini, università e patrimoni artistici e spirituali legati al Santo di Assisi.
Un’occasione preziosa di incontro tra realtà che custodiscono e diffondono la memoria francescana e dei seguaci del Poverello, all’interno della rete dei cammini spirituali europei, che si apre anche a progetti condivisi, collaborazioni con istituzioni internazionali, azioni dedicate alle comunità, alle scuole, ai camminatori e ai ricercatori.
Fino a oggi la città serafica accoglierà delegazioni da tutta Europa per l’assemblea generale internazionale dell’European Route of Franciscan Heritage: Saint Francis’ Ways, che in questi giorni ha trovato nuovo slancio verso l’importante ricorrenza degli ottocento anni dalla morte di Francesco, che si celebreranno nel 2026.
La tre giorni, aperta mercoledì, nella Sala della Conciliazione del palazzo comunale, ha segnato l’avvio del percorso comune verso un 2026 che si preannuncia denso ed entusiasmante. Tra le vie che fanno rete, il cammino di Francesco per poi arrivare a quello di Rimini, di La Verna, quindi al cammino dei protomartiri, a quello di Sant’Antonio, allo Chemin d’Assise tra Francia e Italia e all’itinerario per le chiese francescane in Slovacchia.
Sui cammini sono a disposizione tecnologie digitali per la fruizione dei beni immateriali, e sono in programma altri percorsi da rilanciare, come il cammino di Sant’Antonio in Portogallo, da Lisbona a Coimbra.
Dopo la mattinata nella Sala della Conciliazione, nel pomeriggio a Palazzo Bonacquisti si è svolta l'inaugurazione della mostra “Diversi fructi, coloriti fiori et herba: gli erbari di Fra’ Fortunato da Rovigo e Fra’ Giuseppe da Spello”.
La mostra, realizzata da Saint Francis’ Ways con il sostegno di Fondazione Perugia, è curata da Raffaella Rossi “ed è - sottolineano i promotori - un invito: a osservare, a contemplare, a lasciarsi sorprendere dall’intreccio tra spiritualità e conoscenza praticata che caratterizzava i frati francescani. Attraverso due straordinari erbari del Seicento e del Settecento (restaurati e digitalizzati proprio nell'ambito dell’itinerario grazie al bando Tocc per la transizione digitale degli organismi culturali e creativi nell’ambito del Pnrr) si racconta come l’amore per il creato si traducesse in studio paziente, cura quotidiana, competenze botaniche e farmaceutiche che parlano di carità ‘con le mani nella terra’.
Accanto alle teche che custodiscono le pagine originali, il percorso offre un’esperienza immersiva, per un viaggio che parte dal Cantico delle Creature, di cui si celebra l’ottavo centenario, e arriva fino alle sfide ecologiche del tempo presente e del futuro. La mostra è visitabile fino al 31 dicembre 2026.
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