Spoleto
In ritardo le “bollette” del saldo Tari (tassa rifiuti) e il Comune è costretto a far slittare la scadenza del pagamento. Ci sono i tempi di spedizione ai contribuenti dei documenti di riscossione per il conguaglio, ossia il 33,33 per cento dell’ammontare dovuto per il 2025, all’origine della decisione obbligata comunicata ieri dall’ente, che ha fatto slittare al massimo al 31 gennaio prossimo il termine ultimo per saldare il conto dell’igiene urbana.
Le operazioni di invio delle “bollette” finali della Tari sono iniziate alla fine del novembre scorso, ma a un numero imprecisato di spoletini, che è tale anche per l’ufficio tributi dell’ente, l’F24 per il pagamento del saldo non è ancora arrivato. Qualche criticità era già stata ravvisata nei giorni scorsi quando nei bar, ma anche sui social, in diversi hanno iniziato a lamentare di aver ricevuto il conguaglio della Tari il giorno stesso della scadenza, oppure il giorno appena precedente o quello appena successivo. Oltre a loro, però, è lo stesso Comune ad aver reso noto che diversi spoletini non hanno ancora ricevuto il documento di riscossione nonostante si sia abbondantemente oltre la scadenza fissata al 10 dicembre. In questo senso, l’amministrazione comunale, sentiti anche gli uffici competenti, ha deciso che “per gli avvisi pervenuti oltre tale data, a causa dei tempi di consegna di Poste italiane, il pagamento potrà essere effettuato entro 15 giorni dalla ricezione e, in ogni caso, non oltre il 31 gennaio 2026”.
Nazurante il saldo della Tari 2025 è stato calcolato sulla scorta delle tariffe approvate dal consiglio comunale lo scorso 17 aprile, quando si è dato il via libera a un ulteriore incremento del costo del servizio, che le simulazioni effettuate all’epoca dal Corriere dell’Umbria hanno permesso di quantificare in circa il 10 per cento medio per le utenze domestiche e in circa il 18 per cento medio per le attività economiche. Dopo il via libera del consiglio ad aprile ai contribuenti non è stato inviato il conto totale della Tari, ma soltanto quello relativi ai due terzi del dovuto, perché si è atteso il via libera di Arera al Testo unico per l'applicazione del bonus sociale rifiuti (Tubr), che è arrivato il 29 luglio, quando però si è stabilito che la sua applicazione sarebbe scattata dal 2026.
Nel documento di riscossione del saldo Tari, che comunque alcuni contribuenti hanno già ricevuto, a cominciare da quelli che hanno autorizzato la notifica via mail, i quali lo hanno in mano da fine novembre scorso, si legge che “avranno diritto al bonus sociale per i rifiuti solo gli utenti domestici il cui nucleo familiare abbia un Isee non superiore a 9.530 euro, elevato a 20 mila euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico. L’agevolazione - è sempre scritto nella “bolletta” del conguaglio Tari - si applicherà retroattivamente dal primo gennaio 2025, sarà riconosciuta automaticamente, come avviene per i bonus relativi all’energia elettrica, al gas e al servizio idrico integrato, e sarà applicata nell’annualità 2026 ai sensi Tubr”.
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