Incidenti stradali, in Umbria il tasso di mortalità è il più alto del Centro Italia. I dati

Il drammatico fenomeno degli incidenti stradali continua a infrangersi sull'intero territorio nazionale, mostrando due facce poco incoraggianti della stessa medaglia. Se da un lato infatti si assiste a una lieve diminuzione delle vittime mortali (-0,3% rispetto al 2024); dall'altro il numero complessivo di sinistri e feriti continua a crescere a ritmo sostenuto (+4,1%, per un totale nazionale di 173.364 incidenti e 233.853 feriti). Sono queste le cifre preoccupanti che emergono dal rapporto Istat sugli incidenti stradali del 2024, dal quale è possibile designare l'immagine di un'Italia che corre a due velocità.

Il caso dell'Umbria

Dall'analisi delle regioni centrali, l'Umbria spicca per un triste primato. Il cuore verde infatti ha assistito a un incremento della mortalità con un tasso di letalità del 7,2 - il più alto del Centro Italia. Dati in controtendenza con quelli delle Marche, dove invece diminuisce il numero delle vittime (61 decessi, -17 rispetto al 2024).

Il quadro nazionale

Analizzando il fenomeno da regione a regione, è la Liguria a guidare l'amara classifica della più alta frequenza di incidenti in rapporto alla popolazione, con 527,3 incidenti ogni 100 mila abitanti. Tra le regioni settentrionali, anche in Piemonte l'incidentalità è tornata a crescere nei volumi (10.435 incidenti), ma con una gravità media contenuta (1,8 morti ogni 100 incidenti), mentre la Valle d'Aosta si conferma il territorio con i numeri assoluti più bassi (309 incidenti e 4 morti) - dove però gli incidenti autonomi rappresentano la quota principale. Segue poi l'Emilia-Romagna che mantiene numeri stabili ma elevati, con 16.592 incidenti e 269 vittime. Infine il Lazio che, a fronte di un numero imponente di sinistri (19.863), ha registrato un calo importante delle vittime (-27).