Attualità
La Marcia della pace patrimonio Unesco: la proposta-candidatura lanciata da Giuseppe Giulietti di Articolo 21 e da Flavio Lotti della Fondazione PerugiaAssisi (che aveva avanzato l'idea già nel 2019), ripresa in queste colonne, trova il consenso delle istituzioni umbre. Quasi tutte: Provincia e Comune di Terni, con Stefano Bandecchi, esprimono un no più che tranchant. Le altre sono pronte a fare squadra per supportare l'iniziativa. A partire dalla governatrice Stefania Proietti.
“La Marcia PerugiAssisi per la pace e la fraternità - fa sapere Proietti - compie un nuovo passo nel suo lungo cammino: è stato avviato formalmente l'impegno per il riconoscimento come patrimonio mondiale dell'umanità Unesco. Un percorso ambizioso, già in fase di verifica preliminare, che punta a valorizzare una delle esperienze più significative nate in Umbria e riconosciute a livello internazionale. La Marcia PerugiAssisi è un processo culturale e civile che attraversa il tempo e le coscienze. È un patrimonio vivo, che si rinnova ogni giorno nel segno della pace, dei diritti umani e della fraternità. L'Umbria sostiene con convinzione questo percorso perché parla al mondo a partire dai nostri territori, unendo due città simbolo come Perugia e Assisi in un messaggio universale che oggi è più che mai necessario. La forza della PerugiAssisi sta nella sua capacità di unire sotto la testimonianza spirituale di San Francesco, dando concretezza ai valori universali iscritti nella Dichiarazione universale dei diritti umani. È uno spazio di incontro, di cammino condiviso, che da oltre sessant'anni vede centinaia di migliaia di persone marciare non per affermare interessi particolari, ma per riaffermare ciò che ci unisce come umanità”.
Il riconoscimento Unesco, prosegue la presidente, “rappresenterebbe anche un'assunzione di responsabilità verso il futuro. Sostenere questo percorso significa rafforzare il ruolo dell'Umbria come terra di dialogo, pace e fraternità, capace di offrire al mondo un messaggio autentico e concreto. La PerugiAssisi è già patrimonio dell'umanità nei fatti: lavoriamo perché lo diventi anche nel riconoscimento formale, senza perdere la sua natura popolare, partecipata e profondamente attuale”.
L'assessore regionale con delega proprio alla Pace, Fabio Barcaioli, è naturalmente sulla stessa linea: “Come assessore con delega alla Pace, non posso che avallare una scelta che avrei sostenuto anche se non avessi avuto una carica istituzionale. Infatti ho sempre ritenuto che la Marcia della pace PerugiaAssisi sia il miglior modo per unire le persone sotto la stessa bandiera, quella bandiera che non vuole escludere ma includere, che non pretende ma auspica, quella bandiera simbolo di armonia relazionale, sociale e politica. La Marcia è un simbolo identitario della nostra regione e di tutti i cittadini, umbri e non, che ogni anno percorrono quella strada che va dalla città di Aldo Capitini, fino a quella di San Francesco. Una Marcia che parla di disarmo, mentre gli Stati continuano a investire nel riarmo, per me è già Patrimonio dell'umanità. In un tempo segnato da conflitti, un riconoscimento di questo tipo avrebbe il valore di una vittoria della pace sulla guerra”.
Per il presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti “la PerugiaAssisi è già un patrimonio comunitario per definizione, si è guadagnato il riconoscimento sul campo in anni ed anni di impegno civile e di passione civica. Considero il riconoscimento Unesco un obiettivo ambizioso ma raggiungibile, anzi doveroso, per il quale metteremo in campo tutta la sinergia istituzionale che necessita e di cui saremo protagonisti insieme agli altri comuni, Perugia ed Assisi in primis ed alla Regione Umbria”.
La sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi è netta. “La Marcia PerugiAssisi - spiega la prima cittadina - è una voce collettiva che da decenni attraversa le nostre strade e le nostre coscienze, richiamando i valori universali della pace, della giustizia e della dignità umana. È una esperienza condivisa, fatta di persone, di storie e di impegno civile, che affonda le proprie radici nel pensiero e nell'azione di Aldo Capitini, per il quale la pace non era un'astrazione, ma una pratica quotidiana di responsabilità e partecipazione. L'ipotesi che la Marcia possa essere riconosciuta come patrimonio dell'umanità rappresenta un'occasione importante non solo per valorizzarne la storia e il significato, ma anche per riaffermare, in un tempo segnato da conflitti e divisioni, il valore del dialogo e della nonviolenza. Come istituzioni abbiamo il dovere di accompagnare e sostenere questo percorso con rispetto e responsabilità, nella consapevolezza che la forza della Marcia risiede nella sua capacità di unire e di parlare al mondo a partire dai territori e dalle persone”.
E arriviamo alla voce di dissenso. Per il sindaco di Terni e presidente della stessa Provincia, Stefano Bandecchi, è “la solita stupidaggine politica di chi non sa fare mangiare il popolo. In più all'umanità non gliene può fregare di meno di un principio disatteso da sempre. Poi la proposta nasce dai Propal guerrafondai per eccellenza”.
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