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Giotto e san Francesco, presentata la mostra alla Galleria Nazionale dell'Umbria. Il direttore D’Orazio: "Un lavoro corale"

Avanzato il progetto espositivo per l'ottavo centenario francescano

Sabrina Busiri Vici

16 Dicembre 2025, 09:16

Giotto e san Francesco, presentata la mostra alla Galleria Nazionale dell'Umbria. Il direttore D’Orazio: "Un lavoro corale"

Una mostra “in fieri”, ma già capace di restituire la portata di un progetto culturale, scientifico e spirituale di respiro internazionale. Alla Galleria Nazionale dell’Umbria è stata presentata Giotto e san Francesco. Una rivoluzione nell’Umbria del Trecento, la grande esposizione che inaugurerà il 14 marzo (fino al 14 giugno) e che si inserisce nel programma del Giubileo francescano, per le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte del Santo di Assisi. L’incontro, coordinato dal direttore Costantino D’Orazio, è servito anche a presentare la vasta rete di collaborazioni che sta nascendo intorno al progetto. D’Orazio ha, infatti, sottolineato il valore della rete costruita: istituzioni pubbliche, realtà religiose, soggetti privati e studiosi riuniti attorno a un’idea condivisa.

“È un progetto che appartiene a un territorio intero - ha spiegato - e che mette in dialogo il più grande artista del Trecento e il più grande santo italiano”. La presidente della Regione Stefania Proietti nel suo intervento ha rimarcato la dimensione di ricerca della mostra, ricordando come i musei siano “luoghi di studio oltre che di valorizzazione” e su questo la Galleria si è sempre distinta. Un’esposizione capace di parlare al grande pubblico, ma fondata su solide basi scientifiche. Proietti ha inoltre richiamato il carattere inscindibile del binomio Giotto–Francesco, ricordando la straordinaria novità di un artista chiamato a rappresentare un santo contemporaneo, riconoscibile, profondamente inciso nella vita del suo tempo.

Il progetto si inserisce in una lunga tradizione di collaborazione tra la Galleria Nazionale dell’Umbria e il Comune di Perugia, come ha ricordato Marco Pierini, sottolineando l’unicità di un museo nazionale ospitato nel Palazzo dei Priori, cuore civico della città. Pierini ha definito la mostra “la più importante dell’anno francescano”, per centralità tematica e per il forte radicamento territoriale. Il presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dell’ottavo centenario, Davide Rondoni, ha evidenziato il valore unitario dell’iniziativa e la capacità della mostra di generare nuovi frutti di studio, così come già avvenuto con le ricerche sul Maestro di San Francesco, sottolineando il tema fra storia e leggenda, fulcro del progetto.

I curatori, Veruska Picchiarelli ed Emanuele Zappasodi, hanno illustrato l’impianto scientifico dell’esposizione, nata da un lungo percorso di studi. Il racconto prende avvio dall’arrivo di Giotto ad Assisi alla fine del XIII secolo, quando la sua rivoluzione pittorica si impone come una frattura netta rispetto alla tradizione precedente. “Attorno al cantiere della Basilica si genera un vero e proprio pellegrinaggio artistico che coinvolge pittori umbri, toscani e romani, dando vita a un coro polifonico di esperienze”, spiega Picchiarelli. In tutto 60 opere presentate in 8 sezioni, tra queste una sarà interamente dedicata agli esordi di Giotto; un’altra si presenta come lo “scrigno” dei grandi maestri della svolta gotica - da Simone Martini a Pietro Lorenzetti - e poi l’approfondimento su Puccio Capanna, autore del ritratto di San Francesco scelto come immagine guida della mostra.

All’incontro a dare un’ulteriore dimensione della rete collaborativa hanno partecipato Fra Marco Moroni, custode generale del Sacro Convento, e Fra Francesco Piloni della Provincia Serafica dei Frati Minori di Umbria e Sardegna. Per le istituzioni e le aziende sostenitrici sono intervenuti Franco Moriconi (Fondazione Perugia); Giorgio Mencaroni (Camera di Commercio); Luca Angelini (Confindustria Umbria) e Giovanni Scordo (Arvedi Ast). Una collaborazione, quella con Ast, assolutamente nuova nei progetti della Galleria Nazionale dell’Umbria. “Abbiamo particolarmente apprezzato il valore del progetto”, ha sottolineato Scordo, direttore delle relazioni esterne ed istituzionali del Gruppo.

Importante anche il ruolo della Soprintendenza dell’Umbria, coinvolta nel triplice ruolo, come ha detto Francesca Valentini: a garanzia e tutela delle opere in arrivo; nella ricognizione sul territorio regionale delle opere riferite al periodo e, infine, nella realizzazione di una guida di itinerari francescani da fornire ai visitatori. Giotto e San Francesco si annuncia così come un grande progetto corale, capace di restituire all’Umbria il ruolo di crocevia fondamentale nella nascita dell’arte moderna. “Un progetto cui dare risonanza fin da subito a livello internazionale”, auspica D’Orazio che intende eguagliare il risultato della grande mostra sul Perugino del 2023: 100 mila visitatori.

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