Attualità
Una stangata in piena regola a partire da gennaio, sul fronte bollette. Gli aumenti di questi due mesi, che oscillano tra il 7% e il 13%, si proiettano nel nuovo anno. Da una parte l’acqua, dall’altra luce e gas. Con il 2026 non solo queste quote verranno confermate, ma secondo Federconsumatori Perugia si andrà a un ulteriore incremento. A parità di consumi. “Con l’acqua siamo a due mesi consecutivi con un’impennata del 7% - spiega il presidente di Federconsumatori Perugia, Alessandro Petruzzi - e dal 2000 al 2024 c’è stato un aumento del 24%. ”
Per quanto riguarda luce e gas su base annuale siamo a un 13%, e l’offerta placet (ex mercato protetto) scade il 31 dicembre. Non osiamo immaginare cosa accadrebbe se non venisse rinnovato.
C’è inoltre la necessità di pensare a un disaccoppiamento per luce e gas, altrimenti arriveremmo alle bollette più salate d’Europa in Italia, Umbria compresa. Per questo tutti e tre i servizi dall’inizio dell’anno sconterebbero un aumento medio di circa il 10%”, conclude Petruzzi. Per le famiglie l’anno nuovo non riserva sorprese non certo positive.
La crescita stimata della spesa per consumi delle famiglie del Cuore verde va, ma va col freno tirato: passa dal +0,7% del 2025 (rispetto al 2020) al +0,8% del 2026 al +0,9% del 2027. Sotto la media del Centro Italia, che fa registrare un +0,9% per le prime due annualità e un +1% per il 2027.
Un aumento c’è, si dirà, senonché, come rileva il Documento di economia e finanza regionale (Defr) appena approvato dall’assemblea legislativa, su questo andamento “può aver inciso positivamente anche la vivacità del settore turistico: nel 2024, infatti, l’Umbria ha registrato un aumento delle presenze turistiche pari al +6,4%, un ritmo superiore rispetto a quello nazionale”.
“Dal lato della domanda, nel triennio 2025-2027 si prevede una crescita moderata ma costante dei consumi delle famiglie, con un ritmo medio annuo leggermente inferiore all’1%. Le prospettive per l’economia umbra risultano più favorevoli rispetto alla Toscana, ma meno dinamiche rispetto a Marche e Lazio”, riporta il Defr. Dal 2026 calano anche gli investimenti, cresciuti nell’anno in corso.
“Dopo una fase di stagnazione nel 2024, nel 2025 si prevede un incremento degli investimenti, più marcato in Umbria (+2,1%) rispetto alle altre aree. In tale contesto, sarà più evidente l’effetto dei tagli ai tassi di interesse avviati nella seconda metà del 2024. Tuttavia, nel biennio 2026-2027 si stima una contrazione degli investimenti, penalizzata dalla flessione attesa dalla componente delle costruzioni: in Umbria si prevede una diminuzione dello 0,1% nel 2026 e dell’0,6% nel 2027, in linea con l’andamento nazionale”, è scritto ancora nel Documento di economia e finanza regionale.
Che il potere d’acquisto sia calato, a fronte di un aumento dei redditi nominali (che comunque restano, insieme alle pensioni, più bassi della media nazionale), lo dice la Banca d’Italia nell’ultimo report congiunturale dell’economia umbra del mese scorso. La colpa è dell’inflazione. “La dinamica del potere d’acquisto si è leggermente attenuata rispetto al 2024, riflettendo un andamento dei prezzi più sostenuto. L’indicatore Iter-red è cresciuto in termini reali dell’1,5% (1,7% nella media del 2024), più che nel complesso del Paese”, scrive Palazzo Koch.
Ad attutire il peso delle bollette sui consumi delle famiglie ci sono stati interventi “straordinari” già a partire dallo scorso anno. Secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) nel 2024 la riduzione della soglia reddituale per l’accesso ai bonus sociali per le utenze domestiche per disagio economico “ha determinato una contrazione della platea dei beneficiari, scesa al 7,5% e al 8,5% delle utenze domestiche rispettivamente per l’elettricità e per il gas (un calo di circa 7 punti percentuali rispetto all’anno precedente per entrambe le misure). Nel 2025 è stato introdotto peraltro un contributo straordinario di 200 euro, erogato come sconto in bolletta, di cui possono beneficiare le famiglie con Isee inferiore ai 25.000 euro”, fa sapere Bankitalia.
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