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Il Tigre Ceccarini, la storia dell’uomo del Perugia dei Miracoli in un libro

Luca Bernardini

14 Dicembre 2025, 15:53

Il Tigre Ceccarini, l’uomo del Grifo

La presentazione del libro sul “Tigre” Ceccarini (Foto Belfiore)

Un terzino moderno, un padre di famiglia, un Grifone per sempre. Questo è Antonio Ceccarini, per tutti il “Tigre”. Il libro del nostro Claudio Sampaolo, che racconta la storia a 360 gradi del grande giocatore del Perugia, è stato presentato ieri in Sala dei Notari, dove una marea di persone sono accorse per omaggiare la figura di Cecco. Condotta da Marco Taccucci, la giornata dedicata ad Antonio da Sant’Angelo in Vado ha raccontato delle gesta del calciatore e della sua vita privata. “Un amore raccontato dai suoi figli, così empatico come solo lo sport sa fare”, come ha detto la sindaca, Vittoria Ferdinandi. Il figlio di Cecco, Matteo, ha detto che il progetto “è partito più di un anno fa. E’ bello vedere tutta questa gente, significa che mio padre ha lasciato un bel ricordo a Perugia”. Tutti ricordano le gesta dell’Antonio giocatore. Ma con questo libro si scopre anche la sua vita fuori dal campo, “un uomo che in poche parole riusciva a spiegare tutto”, il ricordo della figlia, Grazia, “serio e scherzoso, metodico ed estroverso, totalmente amante della vita”, come lo descrive Gaia Ceccarini.

La presentazione del libro sul “Tigre” Ceccarini (Foto Belfiore)

Gianluca Galli, direttore editoriale di Morlacchi editore, ha sottolineato: “Spero che questo libro sia il primo di una collana in memoria del calcio perugino”. Assente per un’influenza, al posto di Brunello Cucinelli la moglie, Federica: “Mi ricordo di tantissime serate con lui. I calciatori sono divi, Cecco invece era autentico, è sempre rimasto quel ragazzo di Sant’Angelo in Vado”. Sampaolo ha poi ricordato la genesi del soprannome “Tigre” (“Ripensavo allo spot della Esso del 1966, quello su Carosello”), per poi affermare che Cecco è stato “un terzino implacabile che oggi potrebbe essere titolare nell’Atalanta”. E poi via coi ricordi di quel calcio che ormai non c’è più. Oltre a Francesco Ghini e Galliano D'Attoma, figli degli storici presidenti Spartaco Ghini e Franco D'Attoma, c’era anche Giampiero Molinari, mitico allenatore in seconda di Castagner, che ha raccontato: “Nel 1977 Cecco era in diffida. Fece una scommessa col presidente D’Attoma che non avrebbe preso la squalifica. E così fu. Era un Tigre razionale”. Michele Nappi, altro fulcro biancorosso, lo ha ricordato così: “Lasciamo perdere Curi, Bagni e Novellino. Noi eravamo degli scarponi, ma andavamo avanti con la concentrazione”. E infine un omaggio a Silvano Ramaccioni, dirigente che scoprì Ceccarini e che lo portò a Città di Castello: “Ci prendeva spesso in giro con questa frase: ‘Cross di Nappi, gol di Ceccarini. E’ incredibile’”. Incredibile davvero, caro Tigre.

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