Sanità
Ci sono patologie, molte purtroppo, che hanno bisogno di approcci multidisciplinari e non solo strettamente sanitari. Sono quelle malattie che costringono le persone a riorganizzare completamente la propria esistenza. Come un cancro<strong<cancro< strong="">. O una lesione che cambia la mobilità, per un periodo limitato, o per sempre. I pazienti si trovano costretti a confrontarsi con situazioni nuove e avrebbero bisogno di un luogo in cui poter chiedere ed essere indirizzati per tutto ciò che dovrebbero fare senza andare in cerca di questo o quel supporto. Che sia specialistico, rispetto a qualche patologia, o psicologico.</strong<cancro<>
È per tutti questi motivi che i due nuovi servizi inaugurati ieri - alla presenza della presidente della Regione, Stefania Proietti, della direttrice della sanità regionale, Daniela Donetti, del direttore generale dell’ospedale, Antonio D’Urso, al Santa Maria della Misericordia di Perugia hanno una enorme valenza e davvero si candidano a cambiare la vita dei pazienti con quella che, dagli addetti ai lavori, viene definita “presa in carico globale”.
In particolare ieri, alle 15.00, all’Unità spinale unipolare, diretta dal dottor Sauro Biscotto, è stato inaugurato il presidio dell’agenzia per la vita indipendente. “L’iniziativa - recita la nota dell’azienda ospedaliera - si colloca nell’ambito della legge regionale, che sostiene il rilancio dell’Unità Spinale e promuove un modello di presa in carico globale delle persone con lesione midollare, con particolare attenzione alla continuità delle cure e alla costruzione di un vero e proprio progetto di vita. Il presidio nasce grazie alla collaborazione tra Regione Umbria, azienda ospedaliera di Perugia, Faip (Federazione Associazioni Italiane Paraplegici), associazione vita indipendente Umbria Aps (Avi Umbria) e Fondazione Serena Ulivi. L’obiettivo è offrire un supporto integrato che favorisca l’autonomia personale, l’inclusione sociale e il percorso verso la piena indipendenza. L’attivazione del presidio è parte del progetto Agency for Capacity Building: protagonisti attivi per la Vita Indipendente e l’Inclusione, finanziato dalla Regione Umbria, che mira a potenziare la rete dei presidi territoriali per la vita indipendente. Il presidio dell’Usu è la prima realtà regionale a offrire questo tipo di supporto direttamente in ambito ospedaliero. Avi Umbria ha messo a disposizione personale specializzato e referenti qualificati, sostenendone integralmente i costi. Il presidio si distingue per la composizione del team: la consulenza alla pari e il supporto sono forniti in prevalenza da persone con lesione midollare, che operano con modalità di peer counselling. Questi referenti condividono la propria esperienza per accompagnare i pazienti nella ridefinizione del progetto di vita e lavorano in sinergia con l’assistente sociale e le altre figure professionali. “L’unità spinale del nostro ospedale rappresenta il luogo ideale per avviare il percorso di autonomia – sottolinea Antonio D’Urso, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia - l’approccio adottato valorizza non solo la cura clinica, ma anche la capacità della persona di essere protagonista del proprio progetto di vita.
Alle 16.30, al day hospital oncologia, diretto dal professor Mario Mandalà, è stato inaugurato il P.O.L.O. – punto di orientamento e ascolto locale oncologico, un nuovo servizio dedicato ai pazienti oncologici e alle loro famiglie. Il servizio nasce nell'ambito di progetti regionali per semplificare l’accesso alle cure, offrire un orientamento qualificato e garantire un ascolto competente in ogni fase del percorso oncologico. Il nuovo punto di riferimento permetterà ai cittadini di ricevere informazioni chiare su diagnosi, terapie, diritti, oltre a un supporto psicologico e sociale in uno spazio dedicato, accessibile autonomamente e pensato per rispondere ai bisogni complessi e alla fragilità emotiva dei pazienti e dei loro cari. Un punto di contatto diretto pensato per chi cerca risposte concrete o semplicemente un ascolto empatico in un momento di particolare fragilità personale e familiare. Il Polo si avvale di un team multidisciplinare con professionisti e volontari che dovranno guidare e supportare anche emotivamente le persone con bisogni di natura oncologica.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy