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PERUGIA

"C'era una volta l'Hotel Gomorra". Sopralluogo della consigliera Scoccia nei cantieri di Ponte San Giovanni

"I palazzoni della Vergogna acquistano nuova vita trasformandosi da ecomostro a ecoquartiere"

Rita Maffei

12 Dicembre 2025, 18:55

"C'era una volta l'Hotel Gomorra". Sopralluogo della consigliera Scoccia nei cantieri di Ponte San Giovanni

Margherita Scoccia, consigliera comunale di Perugia (Fdi), durante il sopralluogo nel cantiere di Ponte San Giovanni

"Il degrado e l’insicurezza noi del centrodestra abbiamo deciso di combatterli con azioni forti. Con determinazione. Senza paura". È quanto scrive in un post sui propri canali social la consigliera comunale di Perugia, Margherita Scoccia, che questa mattina insieme ad alcuni rappresentanti della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia ha fatto un sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento dei lavori nell’area ex Palazzetti in via Adriatica a Ponte San Giovanni, argomento del quale si è lungamente occupata quando era assessore all’urbanistica.

"C’era una volta l’Hotel Gomorra a Perugia - scrive l’esponente di Fratelli d’Italia in un post - un gruppo di edifici incompiuti simbolo del fallimento di spericolate operazioni immobiliari del passato. Oggi l’Hotel Gomorra non c’è più. I palazzoni della Vergogna acquistano nuova vita trasformandosi da ecomostro a ecoquartiere. Da luogo di degrado, criminalità, furti, insicurezza e bivacchi a straordinario progetto di rigenerazione urbana. Per grandezza - riferisce Scoccia - si tratta del terzo progetto Pinqua (Piano innovativo per la qualità dell’abitare) d’Italia. Qui nasceranno circa 50 appartamenti, spazi commerciali, un asilo nido, un parco della musica e il laboratorio didattico del parco archeologico dei Volumni."

Ad acquistare il grande complesso edilizio è stata Ater Umbria, l’agenzia regionale per l’edilizia residenziale, per un importo di circa 5,5 milioni, dopo una complessa trattativa con la curatela fallimentare. Il progetto prevede una serie di demolizioni volte a ridurre la densità abitativa privata e dando spazio così a residenze speciali e ampie aree pedonali pubbliche. Tutto ispirato ai principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. "Il progetto, che ha previsto un percorso di partecipazione in collaborazione con l’Università, ha coinvolto i cittadini nella condivisione delle scelte per la realizzazione della nuova piazza, si concentra sulla ricucitura degli spazi pubblici, il potenziamento delle infrastrutture ciclopedonali e la qualificazione delle aree verdi - dice Scoccia - . Ogni giorno in cantiere lavorano circa 70 operai. Obiettivo è il miglioramento della qualità dell’abitare, la creazione di nuovi servizi per la cittadinanza e la riqualificazione degli spazi pubblici, con un impatto positivo sull’accessibilità, la mobilità e la vivibilità del quartiere".

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