Attualità
In Umbria più di un minorenne su due nel 2024 ha giocato illegalmente. È questo il triste quadro emerso ieri mattina nella sala Fiume di Palazzo Donini durante la seconda tappa italiana del tour di Egp Fipe - Egp Fipe, l'organizzazione di categoria degli esercenti attivi nei giochi regolamentati, facente parte di Confcommercio - con istituzioni, imprese e forze dell'ordine per elaborare una piattaforma di provvedimenti che possano migliorare e rendere sempre più sicuro e affidabile il settore dei giochi pubblici.
Al convegno, moderato dal vice caporedattore del Corriere dell'Umbria, Luca Mercadini, sono intervenuti Emmanuele Cangianelli, presidente nazionale di Egp Fipe; Angela Bravi, referente dell'area Dipendenze della direzione Salute e welfare della Regione Umbria; Costanza Spera, assessora alle Politiche sociali del Comune di Perugia; Jacopo Valli dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli dell'Umbria; il colonnello Stefano Pietrosanto, comandante provinciale della Guardia di finanza di Perugia; Daniele Benedetti, direttore di Federsanità Anci Umbria; e Viviana Altamura, assessore al Welfare del Comune di Terni.
“Il gioco deve restare uno dei modi per impegnare il tempo libero - ha detto Cangianelli - Per convergere su questo obiettivo serve un patto di responsabilità condivisa”. Da qui nasce il Manifesto di 7 punti che vuole fare squadra su regole chiare, tutela della salute e lotta all'illegalità. “E' un documento con cui vogliamo superare la logica dell'emergenza e offrire un contributo concreto ai legislatori nazionali e locali. Chiediamo regole certe e uniformi, con orari di apertura unificati su tutto il territorio nazionale e una distribuzione equilibrata dei punti vendita, essenziale per non lasciare campo libero al gioco illegale. Solo così gli operatori seri potranno investire in sicurezza, tutelando i consumatori e rafforzando la funzione di presidio di legalità che da sempre ricoprono i punti vendita dotati di concessioni, dove la formazione del personale e le nuove tecnologie fanno la differenza. Penso a strumenti digitali di autoesclusione, all'adozione di terminali a controllo remoto sicuro, all'incentivazione all'uso di sistemi di pagamento che possano migliorare la trasparenza del consumo, all'impiego dell'intelligenza artificiale per garantire, nei punti a libero accesso, il controllo dell'età direttamente sui device di gioco”.
In generale, il gioco regolamentato in Umbria mostra una crescita complessiva delle giocate del 31,8% tra il 2019 e il 2024, passando da 1,4 a 1,9 miliardi di euro di puntate. Una crescita trainata quasi esclusivamente dal gioco online, raggiungendo quasi 1 miliardo di euro nel valore delle giocate del 2024. A snocciolare i dati relativi ai minorenni è stata la dottoressa Bravi. “I giovani rappresentano uno dei gruppi più vulnerabili. Uno studio di Espad mostra che circa il 58% degli studenti tra 15 e 19 anni ha giocato nel 2024; tra i minorenni la percentuale supera il 50% e circa il 20% di questi ragazzi manifesta comportamenti a rischio o già problematici”.
L'assessora Spera del Comune di Perugia ha quindi spiegato come la cultura della legalità vada sviluppata “fin dai primi anni di nascita. Vanno garantite prevenzione e cura”. E nel ricordare il ruolo svolto dalle Zone sociali, ha evidenziato il numero dei giovani seguiti dai servizi sociali: “Sono circa mille, ma poi c'è anche tanto sommerso. Le nuove generazioni hanno sofferto il Covid, non escono di casa: bisogna intervenire sulla scuola”.
Valli ha messo in luce il ruolo dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli: sul piano operativo “l'impegno si traduce in un controllo costante degli esercizi e degli operatori, con un focus sui minori”.
Il colonnello Pietrosanto ha aggiunto che “il gioco online ha favorito l'approccio dei giovanissimi con delle dinamiche non sempre facili da controllare. Noi oscuriamo i siti illegali, ma se ne creano subito dei nuovi. Serve collaborazione”.
Un invito fatto proprio da Benedetti di Federsanità Anci Umbria: “I tavoli che funzionano meglio sono quelli a cui partecipano anche le associazioni di categoria e le forze dell'ordine, perché sono gli esercenti stessi a chiederci restrizioni più stringenti”.
A chiudere è stata l'assessore di Terni, Altamura. “Bisogna agire tutti insieme. A Terni abbiamo creato un tavolo delle dipendenze, i ragazzi sono menti pensanti e le limitazioni non li fermeranno. Questo Manifesto è importantissimo: finché ci sarà un minimo di confusione sulle regole, l'illegalità si inserirà”.
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