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Lungo la Transiberiana d’Abruzzo: un treno d’epoca tra neve, borghi e mercatini di Natale

Annalisa Ercolani

12 Dicembre 2025, 18:15

Lungo la Transiberiana d’Abruzzo: un treno d’epoca tra neve, borghi e mercatini di Natale

La Transiberiana d’Abruzzo

La Transiberiana d’Abruzzo non è un semplice itinerario ferroviario, ma un percorso che riconsegna il sapore dell’Italia di una volta, quella che custodisce memoria e identità. È una linea che invita a riscoprire il valore del tempo lento, dello sguardo attento, dell’ambiente ancora intatto e delle tradizioni che sfidano l’usura della modernità. Quando la neve avvolge l’Appennino, questo viaggio acquista un fascino essenziale, potente, che non chiede artifici: basta affacciarsi al finestrino per capire perché da decenni viene chiamata la Transiberiana d’Italia.

La Ferrovia, inaugurata nel 1897, nacque dal desiderio di collegare i territori montani dell’Abruzzo con il resto del Paese. Era un progetto ambizioso, fatto di viadotti azzardati, gallerie scavate nella roccia e pendenze importanti. Per anni fu una linea essenziale, poi arrivò il declino e nel 2011 la chiusura. Il suo ritorno in vita è merito della determinazione di associazioni e volontari che hanno trasformato un vecchio tracciato ferroviario in un simbolo del turismo slow italiano.

Oggi questa linea percorre 128 chilometri tra altipiani, boschi e borghi sospesi nel tempo, collegando Sulmona a Isernia attraverso una ventina di stazioni. Il celebre soprannome risale agli anni Ottanta ed è stato coniato dal giornalista Luciano Zeppegno, che, bloccato a bordo del treno durante una fitta nevicata e gelato dal freddo, paragonò i paesaggi innevati a quelli della celebre ferrovia russa. Oggi la linea è anche conosciuta con il nome più moderno di Ferrovia dei Parchi, in riferimento alle aree protette che attraversa, ma nell’immaginario collettivo continua a essere principalmente ricordata come la Transiberiana d’Abruzzo. 

A rendere il viaggio ancora più evocativo sono le carrozze d’epoca degli anni venti e trenta del Novecento. Interni in legno, sedili dal gusto rétro, finestrini che scorrono rumorosi e un’atmosfera che restituisce l’idea concreta di un’epoca in cui il treno era ancora un mezzo solenne, capace di collegare territori e comunità.

Il viaggio inizia a Sulmona alle 10.30. La città, già immersa nell’atmosfera natalizia, fa da cornice alla partenza del treno che lentamente inizia a salire verso la montagna. Il primo arrivo è a Campo di Giove alle 11.30. Dalla stazione si raggiunge il centro storico in pochi minuti, dove le casette in legno espongono prodotti artigianali e specialità gastronomiche, come l'aglio rosso. L’aria profuma di tradizioni antiche, con animazione natalizia e musica itinerante che percorrono le strade del borgo. Proseguendo verso la parte più alta del paese si incontra la Big Bench, posizionata in un punto panoramico che domina la Maiella, offrendo uno sguardo ampio su un paesaggio che d’inverno assume un carattere quasi fiabesco.

Tra i banchi del mercato spiccano prodotti tipici e lavorazioni tradizionali. La lavorazione del tombolo, ad esempio, viene illustrata con competenza da Paola Biffi, che ne custodisce le tecniche antiche. Il tombolo, un tempo destinato alla realizzazione del corredo nuziale, oggi viene reinterpretato per creare gioielli che mantengono l’eleganza della tradizione, adattata a un gusto contemporaneo senza tradirne l’essenza.

Alle 14.45 il treno riparte, carico di immagini, profumi e suggestioni che rendono il viaggio un’esperienza intensa. La successiva fermata è Roccaraso, dove l’arrivo avviene alle 15.20. Da qui si raggiunge facilmente il centro, che nel periodo natalizio si anima con mercatini disposti lungo via Roma e piazza Leone. Luci, decorazioni e musica avvolgono il paese a partire dal tramonto, creando un’atmosfera vivace e accogliente.

Roccaraso offre anche un’impronta culturale significativa, grazie all’esposizione d’arte contemporanea Dall’Ottocento alle Avanguardie, allestita nella sala consiliare del Comune, e alla mostra fotografica dedicata a Roccaraso Antica, ospitata nei locali della ex scuola. Per chi desidera un’esperienza più dinamica, il Palaghiaccio apre le sue porte nel pomeriggio, permettendo di pattinare in un contesto dove la neve e le luci delle feste amplificano il fascino della località.

Alle 17.30 il treno lascia Roccaraso per rientrare verso Sulmona, dove l’arrivo è previsto alle 18.40. L’ultimo tratto del viaggio è il momento in cui tutto si ricompone: le immagini dei mercatini, i paesaggi imbiancati, i mestieri antichi, le carrozze d’epoca che scricchiolano con orgoglio. Ogni dettaglio contribuisce a restituire la sensazione di aver attraversato un’Italia che conserva ancora il senso del passato.

La Transiberiana d’Abruzzo è un racconto vivente, fatto di montagne, borghi, mani sapienti, tradizioni che hanno ancora voce. Un viaggio che conferma quanto la lentezza sia spesso l’unico modo per riscoprire ciò che vale davvero.

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