Città della Pieve
Il rumoroso silenzio che ha accompagnato i funerali di Stefania Terrosi, uccisa sabato 29 novembre dall’ex compagno con cui ancora conviveva, si è rotto solamente al termine del ricordo letto dalla nuora Krisalda, compagna del figlio della donna, Andrea, nella chiesa parrocchiale di Po’ Bandino. C’era tutta Città della Pieve, ieri, a dare l’ultimo saluto alla 59enne, strappata alla vita in maniera ingiusta da chi avrebbe dovuto amarla.
Oltre al figlio e alla nuora, erano presenti l’ex marito Silvano, il sindaco di Città della Pieve Fausto Risini con il collega di Montepulciano Michele Angiolini, il capitano della Compagnia dei carabinieri, Riccardo Bevilacqua, gli agenti della polizia locale, i volontari dei vigili del fuoco di Città della Pieve, la presidente del Centro antiviolenza Marina Ferrando che ha anche distribuito dei nastri rossi contro la violenza sulle donne, e tanti, tantissimi cittadini che hanno riempito la chiesa e il piazzale.
La messa, presieduta da don Michael Tiritiello, è stata concelebrata con don Giordano Commodi, parroco di Città della Pieve, e con don Samy Abu Eideh, già parroco di Po’ Bandino, tornato per stare vicino “ai suoi amici”, ha detto il sindaco Risini. “La morte ingiusta ci lascia disorientati, ci spezza il pianto, ci confonde e spesso ci carica il cuore di lacrime, perchè non capiamo - ha detto don Michael nella sua omelia - Quando il male ci tocca così da vicino, cadiamo nel buio che ci fa pensare che niente abbia più senso. È spontaneo anche chiedersi perchè. A volte Dio sembra anche complice di ciò che accade, perchè non interviene e non ferma la mano violenta. Sulla croce, anche Gesù fa suo il nostro grido, di chi vive fino in fondo il nostro dolore. A volte Dio ci sembra lontano, ed è proprio questo che ci fa più male. Ma il Vangelo ci ricorda che Dio ha dato all’uomo una libertà straordinaria e tremenda, che può anche distruggere fino al punto di togliere la vita. Ma questa non è la volontà di Dio.”
“Il nostro smarrimento – ha aggiunto il parroco - non è l’ultima parola. La vita è più forte della morte, alla fine la luce vince le tenebre. Noi oggi piangiamo Stefania e piangiamo anche la violenza subìta, ma la fede ci permette di dire che non è prigioniera della morte, che non ha spento la sua semplicità, la sua bellezza, la sua dolcezza. La morte non è riuscita a portarci via Stefania, e la resurrezione parla anche a noi, ci dice che c’è una luce che non si spegne mai, ed è la luce di Cristo. Non cancella il dolore, ma ricorda che la violenza non avrà l’ultima parola”.
Il messaggio più potente l’ha portato Krisalda, in lacrime, tra la commozione della gente. “Ciao Stefi - ha letto la nuora - probabilmente non ci sono parole giuste da poter dire in momenti come questi. La tua assenza si fa sentire, la tua mancanza è stata come una enorme voragine sulla terra. Ci manchi: manchi ad Andrea, a Enea (il nipotino, ndr), a me e a tutti. Qualcuno ha deciso il destino della tua vita, qualcuno si è permesso di decidere per te e di conseguenza per tutti noi. Probabilmente Stefi tu avevi capito, probabilmente tu sapevi e in cuore di mamma hai voluto solo proteggere i beni a te più preziosi. Vorremmo solo ricordare i momenti belli della tua vita, poter custodire con noi l’immagine della tua felicità e della tua allegria. Mamma Stefania la comprensiva, premurosa, gentile, diretta, sincera, limpida. Così come limpidi erano i tuoi occhi, che però qualcuno cercava di rendere cupi, preoccupati, persi. Dirò ad Enea che ogni volta che avrà bisogno di un aiuto dovrà alzare gli occhi al cielo perchè ci sarà sempre la nonna a rispondere a ogni suo bisogno. Ti avviseremo di tutti i suoi progressi, ti racconteremo delle sue marachelle, e ti terremo aggiornata anche quando saremo preoccupati per lui. Tu Stefi non hai scelto di andartene, hai solo scelto di proteggere come solo una mamma fa. Da ora in poi ti cercheremo in ogni posto, in ogni luce, in ogni angolo. Tu però cerca di mandarci un segno. Abbi cura di te, ma anche di quelli che stanno soffrendo e che non riescono a darsi una spiegazione e una giustificazione a tanta cattiveria. Abbi cura di Andrea, non lasciargli mai la mano. Ti prometto che farò tutto ciò che è in mio potere per rendergli la vita un po’ più leggera, per cercare di farlo vivere più sereno, proprio come tu avresti voluto. Un bacio a te Stefi da tutti noi”.
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