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Umbria a due velocità sull’Agenda 2030: bene istruzione e lavoro giù povertà e giustizia

Il rapporto su territori e sviluppo sostenibile dell’Asvis evidenzia un andamento altalenante. Registrato un forte miglioramento per la parità di genere mentre crolla la partecipazione sociale

11 Dicembre 2025, 09:14

Umbria a due velocità sull’Agenda 2030: bene istruzione e lavoro giù povertà e giustizia

(foto d'archivio)

È un andamento a due velocità quello che vede l'Umbria avanzare positivamente in alcuni dei fronti più promettenti dell'Agenda 2030, a partire da istruzione e parità di genere, settori in cui la regione mette a segno progressi che la collocano tra i territori più dinamici del Paese e a regredire in altri, come povertà e giustizia. Il rapporto I territori e lo sviluppo sostenibile 2025 dell'Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), conferma che i 100 indicatori analizzati restituiscono una regione capace di raggiungere il 41% degli obiettivi quantitativi analizzati. Ma lo stesso quadro mostra un 28% di target in peggioramento, componendo un mosaico in cui eccellenze e criticità si sfiorano e si contraddicono.

Accanto ai segnali positivi, infatti, si addensano le ombre più dense. Il fulcro della performance negativa è dalle parti della giustizia, della sicurezza e della fiducia civica: è nel Goal 16 che l'Umbria registra l'arretramento più marcato, con l'aumento di truffe e frodi informatiche (+4,1 casi ogni 1.000 abitanti dal 2010 al 2023), il rialzo dei reati predatori (+2,4 ogni 1.000 abitanti) e un crollo della partecipazione sociale (-5,5 punti percentuali in undici anni). Un campanello d'allarme che va oltre i numeri e racconta un indebolimento della coesione sociale. A questo si aggiungono l'impennata della povertà assoluta (Goal 1) e l'ampliarsi delle disuguaglianze (Goal 10), con divari di reddito in crescita (+0,8 punti), più emigrazione ospedaliera (+3,2 punti percentuali) e un aumento della dipendenza strutturale (+5,1 punti). Sul fronte ambientale, la dispersione idrica sale di 11,2 punti in dieci anni e il consumo di suolo continua a espandersi, rendendo il Goal 15 uno degli obiettivi più lontani dal traguardo.

Nonostante ciò, il rapporto restituisce un'Umbria capace di generare vitalità e cambiamento laddove investe. Il miglior risultato arriva dall'istruzione: il Goal 4 brilla grazie all'aumento dei laureati STEM (+5,6 punti percentuali tra 2012 e 2022), alla crescita della formazione continua (+4,5 punti tra 2018 e 2023) e all'espansione dei servizi socio‑educativi (+9,5 punti in dieci anni). Dodici indicatori risultano già raggiunti o ampiamente alla portata. Sul fronte della parità di genere il passo avanti è netto: il divario occupazionale tra donne con e senza figli in età prescolare si assottiglia quasi del tutto (+12,9 punti) e la presenza femminile in Consiglio regionale cresce di oltre 30 punti percentuali. Anche i comportamenti ambientali dei cittadini mostrano una maturazione evidente, con la raccolta differenziata che sale di 36,9 punti e una significativa riduzione dei rifiuti urbani pro capite (quasi 75 kg in meno tra 2010 e 2023).

Il giudizio complessivo resta però in chiaroscuro. Secondo l'Asvis, mantenendo gli attuali trend, il 55% dei 29 obiettivi quantitativi specifici non verrà centrato: o per insufficienza dei progressi, o per un vero e proprio allontanamento dai target dell'Agenda 2030. L'area istituzionale rimane la più problematica - nessun traguardo risulta raggiungibile - mentre la dimensione ambientale mostra segnali di affanno, con soltanto quattro obiettivi su tredici in linea con le attese. Otto, infine, sono gli obiettivi in allontanamento, tra cui spiccano energia rinnovabile, intensità energetica, disuguaglianza di reddito e consumo di suolo.

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